Kailash Trek
15 ° Giorno 16/6 – Seralun – Tarboche 4660 m, (festa del Saka Dawa) – 4×4 – 60 Km – 1.30 h.
Ci alziamo alle 6.30, ma riusciamo a partire solo alle 8 perché gli autisti sono stanchi. Alle 10 siamo al palo che già c’è un gran movimento ed i monaci in processione stanno andando a benedire le bandiere. Poi la delegazione del monastero si siede di fronte al palo e dà udienza fedeli mentre un sacco di gente si mette alle corde ed in diverse riprese di tira e molla il palo, ornato da nuove bandierine, viene alzato. Nuova benedizione dei lama e lancio augurale di foglietti colorati e tsampa. Innumerevoli giri attomo al palo. Verso le 15 la cerimonia è finita e cominciano le prime partenze per il Kora. Noi riduciamo i bagagli (in media ne portiamo uno in due) e ci laviamo un pò al fiume. A Darchen il telefono è guasto da due mesi e non si può telefonare a TIST, la guida spera che l’autista ci raggiunga dopo il Kora con il mezzo a posto. Si vede che crede nei miracoli!! Il cuoco dà il meglio di sé e mangiamo anche i tortellini. Altra notte non buona per certi che avrebbero preferito fare prima i giri attorno ai laghi e poi la Kora. Ma la guida interpellata sul problema ha detto no per problemi di organizzazione della benzina e poi spera sempre che arrivi la toyota che si è rotta, miracolosamente aggiustata.
16° Giorno 17/6 – Kora 1° giorno: Tarboche – Dirapuk Gompa 4900 m. – piedi – 11+1Km – 5 h.
Colazione alle 8.30. Io vorrei partire almeno alle 10, ma Thashi vuole aspettare gli yak e così ci mettiamo in marcia alle 11.40. Visitiamo Chukku Gompa attraversando il ponte ed affrontando una breve salitella, mangiamo qualcosa e sono già le 14.30 che praticamente non siamo ancoa partiti. Il gompa è veramente modesto e povero ed ancora in ricostruzione, lasciamo una offerta di 10 Y come faremo in ogni altro gompa visitato. Il percorso si inoltra fa pareti di roccia rossa tra le quali fa capolino la faccia ovest del Kailash. Sorpassiamo pellegrini, altri ci sorpassano. I miei compagni rimangono indietro, ma non c’è Certo pericolo di sbagliare strada. Passiamo la famosa sella in groppa alla quale si sale al cielo dopo un certo numero Kora, la faccia ovest del Kailsh, un posto di ristoro con tenda cosparso di lattine vuote e sozzerie varie poi, dopo una breve salitella, ci appare all’improvviso la parete nord del Monte Sacro e siamo arrivati al gran palo dove c’è il campo ed una costruenda Guest House. Il campo è bellissimo, ma quanta sporcizia: numerose sono le fosse discarica dalle quali il forte vento strappa e sparge ogni cosa. Mentre cerco le nostre tende che sono un pò più in basso, separate dagli altri, mi metto a raccogliere un pò di spazzatura ed in men che non si dica ho un sacco pieno di latte e lattine. Domani mi attrezzerò meglio. Danilo è stato male Tashi gli ha preso lo zaino, la francese più antipatica sembra mezza in coma. Come si metterà domani? Io faccio un discorso chiaro sugli yak: chi li vuole deve dirlo al mattino (perché devono essere caricati all’uopo) e deve pagare a parte 100 Y a bestia. In ogni caso il servizio termina al passo perché in discesa gli yak corrono e sono pericolosi, Serata molto bella con la faccia nord rivolta verso di noi. Non visitiamo il gompa dall’altra parte del fiume perché il guado è impetuoso e poi sembra veramente povero. Ai suoi piedi c’è una Guest House un pò fatiscente.
17° Giorno 18/6 – Kora 2° giorno: Dirapuk Gompa – Drolma La 5668 m. – campo 1.30 h. prima di Zutulpuk Gompa 4850 m. – piedi – 16m – 7h.
Colazione 8.30, partenza alle 9. Nessuno vuole lo yak, ma lo yacchista accorto lascia due bestie libere e pronte a Soccorrere qualcuno. La salita è poco pendente ed alterna rampette e falsi piani. Alle 11 sono al posto dove si lasciano gli indumenti per il Bardo e lascio i guanti di pile. Molti sono i turisti super attrezzati che sono in cammino, ma nessuno sembra notare le numerose lattine che riempiono il sacco che mi trascino dietro. Molti anche i locali ed un gruppo di indiani che mi sembrano tutti in coma. Quasi al passo mi raggiunge Katrine su di uno yak e vorrebbe proseguire anche in discesa nonostante quello che le ho detto ieri. I pellegrini che percorrono il Kora in prostrazione totale sono numerosi e noto che i locali danno un’offerta, in denaro o cibo, ad ognuno. Mi comporterò anch’io cosi. Alle 12 Sono al passo e appendo le nostre bandiere, la guida mi viene a prendere il primo dei due sacchi dì latte che raccoglierò e mi promette di sotterrarle a dovere. I compagni sgranati nelle due ore successive arrivano uno dopo l’altro. Maria Grazia, la vegetariana, è stata male. Alle 14.30 faccio scendere tutti perché mi dice la guida ci sono ancora 5 h. di cammino. La discesa per la prima 1.30 h. è ripida e brutta ed in ambiente d’alta quota, poi, arrivati in pianura, si incontrano alcune tende di nomadi che possono dare vitto ed alloggio e sono circondate da una sozzura difficilmente immaginabile. Qui accorti Kampa aspettano i turisti esausti per affittare loro a caro prezzo un cavallo. Quasi tutti gli indiani montano, ma non riescono a stare neppure dritti in sella. Io, le due Marie Grazie e Danilo procediamo a vista mentre delle francesi non c’è traccia. Il percorso quasi in piano passa fastidiose zone di acqua e fango dove bisogna un pò fare la gincana. Alle 18.30 siamo al campo in una verde valletta in riva al fiume. Alle 20 arriva la prima delle francesi e bisogna mandare di corsa lo yacchista a soccorrere l’altra che non si sa dove sia. Arriva gente nei campeggi fino alle 22.30!!!
18° Giorno 19/6 – Kora 3° giorno: Campo 1.30 h. prima di Zutulpuk Gompa – Darchen 4580 – piedi – 18 Km – 5h
Colazione, partenza 9.30. Si continua a scendere con saliscendi nella valle. Dopo 1.30 h. siamo a Zutulpuk Gompa anche questo molto modesto con grotta di Milarepa. All’esterno una gran quantità di spazzatura sparsa che non si capsce da dove provenga. È forse colpa della modestissima guest house sotto il monastero? In lontananza comincia a comparire il lago Raktal Tal dei demoni che è azzurrissimo e non scuro come dice la leggenda. Alla fine della valle, poco prima di sbucare nella piana di Barkha, il fiume si chiude in un Canion stretto e colorato di rosso e di verde, mentre il sentiero si tiene alto. Molti i punti panoramici. Alle 14.30 /15 siamo alla strada e con disappunto scopriamo che non ci sono i nostri mezzi. Ci facciamo così ancora i circa 3 Km per arrivare a Darchen. Poco prima del paese posto di blocco dove bisogna pagare un biglietto di 50 Y/pax, forse per la conservazione dei luoghi?, che non paghiamo e poi pagherà la nostra guida. Girovaghiamo un pò prima di scoprire che siamo nella guest house più nuova. Come ho già detto i bagni sono impraticabili. Quando mi accorgo dove viene presa l’acqua da bere, mi raccomando cento volte di fare bollire a lungo… Eleganti signore ci vengono ad offrire collane, borsette, acciarini tutte cose piuttosto modeste. Alla sera ricompare l’autista della toyota rotta che ci prega di non dire niente a TIST in modo da, con i soldi del nostro tour, trasportare la macchina a Lhasa su di un camion e farla aggiustare. Poiché in ogni caso non riusciremmo a farci mandare un altro mezzo a causa della rottura del telefono; acconsentiamo. Per ringraziarci ci regala un cassa d’acqua minerale molto gradita. Conveniamo con la guida che viaggeremo 5 sulla toyota ed uno sul camion, mentre lui starà sempre nel posto dietro sulla macchina.
Pubblicato sulla Rivista dell’anno 2002 n.1 sezione “Taccuini”