Una nevicata fuori programma

Siamo nel Nord del Sichuan (Cina) in zona tibetana, è l’ottobre del 2011 ed il viaggio è “Aba Sichuan”. Siamo un piccolo gruppetto e decidiamo di fare una gita a cavallo per raggiungere una famiglia di nomadi in occasione dei loro ultimi giorni all’alpeggio. Presto infatti torneranno in paese poiché arriveranno sui monti le copiose nevicate invernali.

Decidiamo di affittare per la traversata dei comodi vestiti tibetani, la Chuba, il vestitone lungo fino ai piedi trattenuto in vita da una lunga fusciacca. Vestito che di solito si indossa infilando una sola manica poiché l’altra fa da borsellino. I cavalli sono abbastanza ubbidienti ed il primo giorno percorriamo magnifici prati fioriti d’alta quota popolati di mandrie di cavalli ed armenti vari. La giornata è piuttosto bella e calda tanto che ci tiriamo giù il vestitone alla maniera dei locali. La cavalcata è lunga, solo verso sera arriviamo alle tende della famiglia e subito veniamo fatti accomodare dentro su tappeti e cuscini. Fuori fa un bel freddo poiché siamo ulteriormente saliti e nella tenda c’è la stufa accesa che ci fa un po’ lacrimare poiché il combustibile è sterco di yak. Una bella zuppa ed un po’ di formaggio spaccadenti accompagnato da pane fritto tibetano sono la nostra cena. Prima di andare a dormire dobbiamo essere accompagnati fuori a fare pipì dalla padrona di casa poiché i terribili molossi a guardia dei greggi ci sarebbero saltati addosso. Si raccomanda di chiamarla assolutamente, se dobbiamo uscire di notte per dei bisogni impellenti, con i molossi non si scherza e potrebbero anche massacrarci. A vederli sembrano buonissimi, enormi, neri come carboni, con il collare di lana rossa, ma i loro occhi seguono attenti ogni nostro movimento non perdendoci mai di vista. Poi tutti assieme, famiglia compresa, ci stendiamo sui morbidi tappeti per la notte.

Al mattino ci si alza verso le 6 e prima di tutto bisogna mungere. In terra c’è già del ghiaccio, ma i secchi si riempiono velocemente e poi si prepara il magnifico yogurt che gustiamo come colazione attorno al fuoco per scaldarci un po’ le ossa. Grandi saluti e ripartiamo, ma il tempo è già autunnale e subito dopo la nostra partenza inizia a nevicare e poi, scendendo di quota, a piovere misto a neve.  Scopriamo così che i nostri vestiti tibetani di lana grezza sono perfettamente impermeabili poiché neppure una goccia di pioggia penetra e possiamo raggiungere la nostra Guest House, nonostante le 4 ore buone sotto pioggia e neve, felici, contenti ed asciutti. Un buon tè salato al burro di yak ci aspetta davanti ad uno scoppiettante camino.

Trovate il video di questa Avventura  QUI – Aba Sichuan: 3 L’altopiano

 

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