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Venerd́ 18 Febbraio 2011 |
Thailandia di Lorella Catuzzi e Aldo Mazzucco |
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Thailandia, alla lettera, terra degli uomini liberi. Gli occidentali quando sentono questo nome corrono con la mente a Bangkok, ai tetti dorati scintillanti, alle case di massaggi, alle spiagge di Pukhet, Ko Samui. Un viaggio alla scoperta del vero popolo tailandese, con i suoi costumi, le sue abitudini e la sua terra cercando di confonderci tra le folle dei treni, dei bus pubblici, per respirare quella realtà palpitante di cui sovente «il turista» non percepisce che una pallida e scolorita immagine. Arrivati a Bangkok prendiamo il treno o il bus verso il nord del paese che offre villaggi, etnie e siti archeologici di grande interesse. A Chiang Mai organizzeremo il nostro trekking di alcuni giorni tra i villaggi e le genti di questo estremo lembo settentrionale della Thailandia. Abbandoneremo i nostri sacchi e con un bagaglio ridotto all’osso ci avvieremo per sentieri, colline, villaggi, genti dai costumi, cerimonie e danze estremamente interessanti gli Akka, i Meo, i Lahul e i Padaung con le famose donne dette giraffa con i colli allungati dai collari metallici. Cercheremo di scegliere gli itinerari e le zone meno battute dai turisti. Poi un’escursione in barca sul fiume Mekong che qui segna il confine con il Laos. Da Chiang Mai scenderemo verso Bangkok facendo tappa ai siti archeologici di Lamphun, Lampang, Lopburi ed a quelli delle antiche capitali Sukhothai ed Ayuthaya per ammirarne le grandiose rovine. Quindi la zona di Khorat (Nakhon Ratchasima) con il parco Khao Yai, dove faremo una bella passeggiata di alcune ore immersi in una vegetazione lussureggiante, e i templi fortezza Khmer di Phimai e Phanom Rung così simili a quelli di Angkor in Cambogia. Rientriamo a Bangkok, potremo considerare una visita al Parco Erawan immerso in una vegetazione lussureggiante con una serie di cascate su sette livelli percorribili a piedi. Un salto al Floating Market di Damnoen Saduak e poi il trasferimento al sud a cercare le spiagge più belle nel Golfo del Siam tra Ko Samui, Ko Phangan, Ko Tao e lo splendido Parco Marino di Mu Ko Ang Thong senza dimenticare l'alternativa dell'isola di Ko Chang non lontana dal confine cambogiano. Dopo qualche giorno passato sotto le palme in riva a questo splendido mare, sarà ancora più duro il rientro a Bangkok e da qui all'Italia
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