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Armenia,
ovvero:
la grande originalità della sua architettura, le chiese cristiane del
VII sec., le magnifiche fortezze, i monasteri rupestri incastonati in
paesaggi bucolici, i Khatchkar. Insomma, il
"regno delle
pietre urlanti".
Un paese le cui origini si perdono nella notte dei tempi e che, per la
sua posizione geografica, è sempre stato una terra di passaggio, un punto
di osservazione fondamentale a cavallo tra Oriente e Occidente.
La sua civiltà ha raggiunto il punto culminante intorno all’anno 1000,
quando i confini si estendevano tra il mar Nero, il Caspio e il
Mediterraneo. Soggetta a varie dominazioni, l’Armenia divenne nel 1920
una Repubblica Socialista, nel ’36 Repubblica Autonoma dell’URSS e,
infine, nel ’91, a seguito di un referendum, una Repubblica
indipendente.
Due sono gli elementi che hanno permesso al popolo armeno, nonostante le
vicissitudini storiche subite, di sopravvivere sino ai giorni nostri: una
lingua propria e l’appartenenza alla religione cristiana.
Attraverso il racconto e le immagini visiteremo i più importanti
monasteri, i centri di culto, siti archeologici e fortezze, ammirando
paesaggi di incontaminata bellezza, iniziando dalla capitale, Yerevan,
città in fermento dove vive un terzo della popolazione.
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