Alba mozzafiato!
Mongolia, Khongoryn Els, 7 giugno 2017: lasciamo il campeggio alle 4:50 a bordo dei nostri Uaz (furgoncini russi di origine militare) ed arriviamo alla base delle dune alle 5:20. La salita, circa 200m, è estremamente impegnativa: nella sabbia si sprofonda, il tratto finale ha una forte pendenza e si ha l’impressione di fare un passo avanti e due indietro, il trucco per non demordere, sta nel prendersi un riferimento (fili d’erba o tracce lasciate dai coleotteri) passo passo e seguirlo fintanto che non lo si è superato. Normalmente per arrivare in vetta occorrono 45/60 minuti, comprensivi delle soste per riprendere il fiato, ma una volta in cima si gode di uno spettacolo notevole: dune su dune per chilometri, quella che viene scalata è la più alta quindi si gode di una visuale aerea ed il sole crea giochi di luce/ombra con le dune che cambiano ogni minuto!
Caro Alessandro, un’alba davvero emozionante, quale forse soltanto il deserto sa dare.
L’instabilità della sabbia che caratterizza le dune che descrivi mi ha suggerito una domanda: avete avuto la fortuna di udire il fenomeno delle “singing sands” che accompagna le piccole slavine di sabbia causate, penso, dal vento?
Un’altra domanda riguarda il deserto del Gobi e la sua fauna passata. La zona che avete visitato è vicina ai siti paleontologici più famosi (sia per il ritrovamento di dinosauri , che di antichi mammiferi)? E in ogni caso, queste zone sono visitabili.
Ciao
Saverio
Ciao Saverio, no ammetto di non aver udito le “singing sands” 🙁
Le zone dei ritrovamenti di fossili, che io sappia, non sono visitabili; in compenso il museo sui dinosauri allestito nella capitale è strepitoso! Oltre ai “classici scheletri si possono vedere addirittura dei nidi intatti e dei rarissimi fossili di pelle di dinosauro!