Il lago Tuzbayr Sor in Mangystau
Del Mangystau si è già detto tutto, i suoi panorami sono di un deserto colorato pieno di guglie e creste , una terra desertica ma molto scenografica. Il Mangystau è un mondo fatato ed ad ogni angolo ci sono panorami diversi, picchi che spuntano, montagne a righe colorate come dei budini o tiramisù. Correre sulle sue terribili piste è una gioia per gli occhi e per lo spirito, non per la schiena o la cervicale.
Uno dei punti di interesse è il lago salato Tuzbayr, una distesa azzurra di acqua e bianca di sale molto grande. Sono le 14 Il tempo è un pò fosco e ci affacciamo alle grandi falesie che racchiudono questo lago. Grandi zampe di gesso bianchissimo scendono sotto di noi scavate in mille rigole non dalla pochissima acqua, ma piuttosto dalla sabbia che colpisce i suoi fianchi. Da questi balconi siamo come sospesi, sotto di noi una distesa abbagliante e lucida.
Scendere sul lago richiede un lungo giro. La calata non è per niente agevole e bisogna cercare un punto dove la falesia è più bassa scivolando e sculettando su un gesso friabile ed infido .
Ma finalmente siamo sul plateau del lago dove possiamo correre a 90 all’ora a patto di non sprofondare in pozze di fango che spuntano qua e la e sono molto pericolose per i nostri mezzi.
Il campeggio è in un’ansa molto scenografica tra zampe bianchissime di gesso che scendono dalle pendici dell’antico lago. In pochi minuti le nostre guide Eduard e Roman montano la tenda cucina che viene ancorata a terra con paletti e sabbia ed in un baleno compare la merenda: te, gallette, banane, formaggio affumicato, caffe ed incredibilmente nutella. Un vento gelido soffia dal lago e cosi i nostri accompagnatori ci devono aiutare ad alzare le tende ed a piantare i paletti nel durissimo terreno. Enio è già disperso all’orizzonte con il suo eterno cavalletto per immortalare le zampe e gli archi illuminati dall’ultimo sole.
La sera scende con colori violetti, azzurri e rosa, la luna, quasi piena, rende i contorni nitidi e splendenti, le zampe bianche rilucono spettrali, si vede quasi come a giorno, l’astro d’argento crea ombre fantastiche in un paesaggio quasi lunare.
Ma la cena è pronta, una buonissima pasta con ragù appare sul tavolo in piatti fumanti ed incredibilmente è al dente. Chi l’avrebbe mai detto? Non possiamo che fare il bis entusiasti!
E poi compaiono bottiglie di vino e vodka che i nostri gentili accompagnatori ci offrono.
La notte è molto fredda, soffia un vento gelido ed i due sacchi a pelo che ho bastano appena
La tenda sbatte, in lontananza un coyote ulula alla luna, fare la pipì a metà della notte diventa una impresa impegnativa.
Ma verso le 7.30 l’aurora risplende con i suoi colori mirabolanti ed un altro giorno con nuove meraviglie ci attende. La tanica appesa alla ruota di scorta ha l’acqua calda per una rapida lavata, il bollitore fischia con l’acqua già pronta per il caffè.
Si smontano le tende e si fa colazione poi, mentre le nostre guide mettono via tutto, noi partiamo per una passeggiata verso il lago e verso un arco sospeso raccogliendo lungo la strada denti di melanodonte e fossili vari.
Le macchine ci raggiungono e via verso nuovi scenari.
Troverai il video della mia scorribanda in Mangystau QUI Mangystau Uzbek: 1 – Mangystau. Buona visione.