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Domenica 25
Aprile
CASTELL’ARQUATO
Borgo medioevale, città
d’arte, archeologia
Dopo Cornello dei Tasso, un’altra proposta di Bruno
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Programma
In
macchina
8.30 –Stazione di
servizio ESSO – P.le Corvetto
15.00 – Partenza per
Velia
118.80 – Rientro a
Milano
20.00 –rrivo
a Milano
Spesa
prevista
Suddivisione delle spese di macchina.
Indicativamente 35 euro a macchina a/r (4 persone: 9 euro a persona)
Spuntino in enoteca con Tagliere abbondante di
salumi e formaggi, torta salata degustazione di 2 vini 10 euro a testa
Musei
– secondo quali scelti, vedi tariffario
Veleia ingresso libero
Possibilità
visite guidate
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Benvenuti
a Castell'Arquato
bellissimo borgo medioevale e città d'arte.
Strategicamente situato sulle prime alture della Val D’Arda, il
borgo medioevale e’ arroccato lungo la collina, e
domina il passaggio. Dista a circa trenta chilometri dal capoluogo Piacenza e poco di più
da Parma.
Il centro storico si é sviluppato sulla riva sinistra del torrente Arda. Il
borgo è costruito secondo la struttura dei borghi medioevali e non ha subito
negli anni modifiche degne di nota. Un borgo in cui cultura, storia, ricchezze
naturalistiche e gastronomia si fondono in una armonia perfetta.
Anche numerosi eventi che si
svolgono nel paese e nei territori vicini sono un attrattiva
imperdibile per i visitatori.
Una passeggiata nel
borgo di Castell'Arquato
vi permetterà di ammirare diversi e splendidi monumenti. Partendo dal basso
paese, iniziando la visita dal Viale delle Rimembranze, troverete l'imponente
Torrione Farnesiano.
Accanto si erige il
Palazzo del Duca
con l'omonima fontana. Proseguendo la salita e prendendo la via chiamata
"Solata" appare la maestosa Rocca Viscontea.
Giunti davanti alla Rocca lo sguardo rimane incantato dalla Piazza
Monumentale in cui sono rappresentati i tre poteri del medioevo: il potere
religioso (la Collegiata),
il potere militare (la Rocca),
il potere politico (il Palazzo
del Podestà) .
Questi sono solo alcuni
dei monumenti che potete visitare a Castell'Aquato: ogni angolo del paese é una scoperta ed una magia
.
Raduno
ore 8,30 presso la stazione di servizio ESSO di Piazzale Corvetto. Arrivo a Castell’Arquato alle 10.
Giro della citta', visita ai vari monumenti
indicati in allegato, eventuale pranzo (non so indicare un posto attraente).
Si continua la visita sino alle 15. Poi si prosegue per Veleia:
visita agli scavi ed eventualmente al museo, se aperto. Alla fine, con calma,
si torna a Milano
ATTENZIONE!!! SI RICORDA CHE SI TRATTA DI UNA
GITA TRA AMICI SENZA QUOTA DI PARTECIPAZIONE. IL
PERCORSO PROPOSTO E’ SOLO INDICATIVO. CIASCUNO E’ LIBERO DI
SEGUIRE LA TRACCIA
PREFERITA, CON I TEMPI DESIDERATI, SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILITA’.
NON C’E’ ALCUNA COPERTURA ASSICURATIVA.
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LA POMPEI DEL NORD ITALIA
di
giorgio zanetti
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Alcuni esperti hanno definito i ruderi del municipium romano di Veleia
come la "Pompei
del Nord Italia". Questo attributo sembra, a prima
vista, un pò esagerato, ma quando la osservi
dall'alto dei verdi e dolci poggi che la circondano, e rifletti sul fatto che
anche "lei" è stata probabilmente sepolta, all'istante visualizzi
una certa affinità con la
famosa Pompei ed immediatamente il parallelo diventa
plausibile.

VELEIA ROMANA - PIACENZA
VEDUTA DEL FORO - THE FORUM (1)
Veleia Romana si trova a 460 metri sul livello del
mare, nell'amena valle del Chero
in provincia di Piacenza. Il nome deriva dalla tribù ligure chiamata Veleiates, che popolava questa zona. Costruita sull'area
di un agglomerato protostorico, Veleia fu prospero
municipio romano ed importante capoluogo amministrativo di una vasta area
collinare e montana confinante tra Parma, Piacenza, Libarna
(Serravalle Scrivia) e
Lucca. La presenza nel territorio di acque saline, che i romani hanno sempre
saputo sfruttare con ingegno, aiutò senz'altro lo sviluppo urbano in cui è
possibile individuare vari edifici termali. Questa risorsa naturale, insieme
alla tranquillità del luogo, fece di Veleia una
meta prediletta di villeggiatura per vari consoli e proconsoli provenienti da
Roma, illudendosi forse di poter allungare la loro vita. Infatti era noto che
tra la popolazione di Veleia, come è confermato
nell'ultimo censimento dell'imperatore Vespasiano (72 d.C.), vivevano 6
persone di 110 anni, 4 di 120, per non dimenticare poi Marcus Mutius Marci filius Galerius Felix di …140! Eran
forse le acque benefiche, o forse l'aria salubre, o la serenità del paesaggio
oppure il buon vino, di cui ne aveva parlato anche
Cicerone, a favorire questa eccezionale longevità a Veleia?
Purtroppo l'enigma non è mai stato risolto.
Veleia, dichiarata città libera nel 42 d. C.,
ottenendo quindi la cittadinanza romana con pieno diritto e la prerogativa di
scegliere i propri magistrati, fiorì durante i primi due secoli dell'età
imperiale, ma alcuni reperti trovati in sito indicano che la città era ancora
assai importante fino alla seconda metà del III secolo d. C., a cui seguì un lento declino sino al V secolo. Poi l'oblìo assoluto.
Passarono così parecchi secoli prima di tornare di nuovo alla luce. Gli
scavi di Veleia iniziarono nel 1760, sotto gli
auspici di Don Filippo di Borbone, duca di Parma, Piacenza e Guastalla, sul
luogo dove, nel 1747, era stato rinvenuto un importante "pezzo"
archeologico. Infatti l'arciprete della pieve di Macinesso,
a ridosso di Veleia, scoprì, durante i lavori in un
prato franato, la famosa Tabula Alimentaria Traiana,
la più grande tavola scritta in bronzo di tutta l'antichità romana (metri
1,50 X 3) che era, tra l'altro, una specie di catasto fondiario. Su di essa
vi erano annoverati moltissimi nomi di proprietari terrieri, l'ubicazione dei
fondi e il loro valore in sesterzi. Questo importantissimo monumento antico
andò quasi perso quando fu spaccato in vari pezzi poi smerciati a dei
fonditori; per fortuna furono ricuperati prima che fossero messi nelle
fornaci! Purtroppo ben altri preziosi oggetti furono, a quel tempo, trafugati e liquefatti e di conseguenza andati perduti e
con essi l'abilità di avere una più profonda conoscenza della storia di Veleia.
Il piano urbanistico della città di Veleia è
distribuito su una serie di terrazze lungo il "pendìo
boreale del poggio" dei monti Morìa e Rovinasso. I toponimi di queste due cime, che anticamente
sembra fossero stati un solo monte, allude ad un
evento catastrofico la cui memoria fu purtroppo persa nella foschia dei
tempi. Questa zona appenninica, come d'altronde tantissime altre
dell'Appennino, è conosciuta geologicamente per la sua tendenza a movimenti
franosi, e molti esperti spiegano appunto che il declino e la fine di Veleia fu casusata
da una grande frana o da una serie di smottamenti lungo la costa del monte
sovrastante.
Tra i vari monumenti venuti alla luce troviamo le terme, il foro, con un
bel lastricato in arenaria, la basilica, a pianta rettangolare e a navata
unica dov'era collocata la celebre Tabula
Alimentaria, il grande quartiere abitativo, e a poca
distanza i resti di un edificio a pianta circolare identificato come
serbatoio d'acqua. Durante la stagione estiva, queste antiche rovine di Veleia fanno da mirabile e suggestiva coreografia alle
ormai consuete rappresentazioni teatrali classiche.

RESTI DELL'EDIFICIO TERMALE
FOTO ADNKRONOS
All'interno dell'area archeologica è stato allestito un Antiquarium dove sono conservati calchi della Tabula
Alimentaria Traiana e della tavola bronzea
contenente la lex de Gallia Cisalpina, come pure
corredi relativi alle sepolture a cremazioni romane,
elementi architettonici e d'arredo.
Per avere una più profonda e completa panoramica storico-archeologica di Veleia, è d'obbligo visitare il Museo Archeologico Nazionale di
Parma, costruito apposta dal duca nel 1760 per accogliere il
materiale rinvenuto. Nel museo si possono osservare numerose statue di marmo
e bronzo che raffigurano membri della famiglia Giulio-Claudia,
la prima dinastia imperiale romana; inoltre troviamo una statua di Agrippina,
madre di Nerone, in marmo lunense, il bronzetto
raffigurante Ercole ebbro e il leggiadro bronzo raffigurante il capo con
listello di una fanciulla.
La zona archeologica di Veleia, una delle più
importanti dell'Emilia Romagna e ancora soggetta a degli studi di
approfondimento e di restauro, è un' affascinante
meta per coloro che vogliono scoprire un posto insolito, direi quasi mistico,
e al di fuori del turismo di massa.

CARTINA STRADALE DELLA ZONA DI
VELEIA

STATUA DI
ERCOLE EBBRO
Rinvenuta a Velaia
nel 1760 (2)
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BRONZO DI FANCIULLA
CON LISTELLA SUL CAPO
Rinvenuta a Veleia nel 1760 (3)
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MUSEI DI CASTELL’ARQUATO
ROCCA VISCONTEA
Fortificazione
del XIV secolo interamente visitabile. All’interno allestimento multimediale
sulla vita medioevale, sulla storia del paese e su episodi di vita militare.
Ingresso intero € 3.50 (€
5,50 in
caso di eventi all’interno)
Ingresso ridotto € 2.50 *(€ 4,50 in caso di eventi
all’interno)
Gli eventi all’interno della Rocca verranno comunicati per tempo
.
MUSEO DELLA
COLLEGIATA
Museo ricco di opere d’arte comprese tra il XIII ed il XIV secolo,
tra cui un polittico ed alcuni dipinti ed olio.
Ingresso intero € 3.50
Ingresso ridotto € 2.50 *
CHIESA COLLEGIATA DI SANTA MARIA ASSUNTA
Edificio in stile romanico (XI secolo). I turisti sono pregati di
lasciare un’offerta di
€ 1.00 a
persona
per il mantenimento della chiesa stessa.
I gruppi sono pregati di rivolgersi direttamente al custode.
MUSEO GEOLOGICO
PROVINCIALE “G.CORTESI”
Vede in mostra permanente raccolte di fossili, tra cui resti di
cetacei (balene) trovati sui nostri calanchi, calco di mesosauro,
di archeopterix ecc. Ideale per i ragazzi che
vogliono scoprire i segreti della storia della vita…
Ingresso intero € 3.50
Ingresso ridotto € 2.50 *
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MUSEO “LUIGI
ILLICA”
Dedicato al celebre poeta, drammaturgo e librettista arquatese che scrisse per Puccini e Mascagni
Ingresso gratuito
*Ingresso ridotto riservato ai ragazzi dai 6 ai 12 anni, agli ultrasessantacinquenni, ai gruppi di almeno 25 persone, ai possessori della Card Castelli
del Ducato di Parma e Piacenza, militari di truppa, insegnanti in visita,
soci Tci.
Usufruiscono della gratuità:
Bambini al di sotto dei 6 anni,Guide turistiche,
interpreti e accompagnatori nell’esercizio della propria attività,Insegnanti
accompagnanti classi in visita,Portatori di handicap,Giornalisti.
Convenzioni:
Compagnia delle opere
Touring Club Italiano
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