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Domenica 28
Giugno
IN BICI
NEL PARCO DEL TICINO
Il parco del Ticino è un ambiente
particolarmente adatto per esere visitato in bici. Poche
pendenze, natura, ampi spazi. Abbiamo cercato di aggiungerci una base di
quella cultura di fatto ma non di forma che ci piace molto. Proponiamo così
questo giro.
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Programma di massima
Mezzi, bici proprie o a noleggio
10.00 a Ponte vecchio di Magenta presso il ponte
10.30 Partenza
12.30 Pic nic sul fiume
14.30 Partenza per il
rientro
17.00 Ponte vecchio
di Magenta conclusione
Spesa
prevista –
Visite senza guida
Noleggio bici circa 10
euro per la giornata
Pranzo al sacco
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Ci si trova a Ponte Vecchio di Magenta. Lì, chi
vuole, può noleggiae una bici. Chi la bici ce l’ha,
ma non vuole usarla troppo, può prendere il passante ferroviario da Milano,
caricarci la bici e scendere a Magenta, da dove con circo 3 km ci raggiungerà.
Da lì raggiungeremo il parco del Ticino e con una
tranquilla biciclettata, seguendo i sentieri più interessanti, raggiungeremo
la zona di Bernate (per i più sportivi si può
arrivare fino a Cuggiono, dove ci troveremo a Villa
Annoni, sede del museo dell’artigianato) e poi ci
avviamo al ritorno. Questa volta costeggeremo il naviglio grande con la sua
acqua limpida e le ville richhe di fiori e di verde
che si affacciano sul naviglio. Ritorneremo così a Magenta, dove lasceremo le
bici (noleggiate) e rientreremo a Milano.
L’itinerario che ciascuno vorrà seguire è libero.
Il tema della gita è solo indicativo: si tratta di un’uscita tra amici senza
quota di partecipazione.
Guido Platania
Tel 334/6975885
- gp@helponline .it
Qui di seguito
riporto una serie di esempi di itinerari che si possono seguire, noi ne
cercheremo una su misura delle nostre esigenze e ce lo godremo (spero) tutto
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PRESENTAZIONE DELL'ITINERARIO NEL PARCO DEL TICINO
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Effettuare un
itinerario tra Milano e Pavia
vuol dire, ai giorni nostri,
attraversare una delle zone agricole più rigogliose
d'Italia. Un tempo, però, non era così. Intorno a Pavia e Milano, così come lungo tutto il Ticino, si
estendeva, fino a qualche secolo fà,
la grande foresta planiziale che, più
in generale, cresceva rigogliosa in tutta la Pianura Padana.
Furono i monaci, nel Medioevo (vedere box
sull'abbazia di
Morimondo), ad
avviare le prime bonifiche che vennero poi allargate
dopo il Duecento dai feudatari. Ma fù
in seguito che avvennero i due fatti più
importanti per il futuro agricolo di queste terre: nel Quattrocento
arrivò infatti dall'Oriente il riso e alla fine del XVI secolo il maiS importato dalla Colombia. Le graminacee erano
infatti destinate a sconvolgere una
terra che la ricchezza di acqua
rendeva così adatta a soddisfare le esigenze di queste
colture. Una terra paludosa e povera cominciava così a cambiare completamente volto assumendo
progressivamente caratteristiche simili a quelle odierne. Si
salvò solo la striscia di bosco che
correva lungo l'asta del Fiume Ticino. E fu proprio per salvare questo relitto botanico che le regioni Lombardia
e Piemonte decisero, alla metà degli anni settanta, di mettere
sotto tutela ambientale la preziosa ricchezza naturale. Nacque così il Parco
Lombardo della Valle del Ticino, che si estende su una superficie di 90.640 ettari di cui 17.000 di bosco,
ricadendo sul territorio di tre province, Varese, Milano e Pavia e di ben 46 comuni. Il
parco si prefigge lo scopo di tutelare le acque del Ticino e dei suoi
affluenti, l'assetto idrogeologico del territorio, il rimboschimento, il
recupero dei boschi, la regolamentazione della caccia e della pesca e tutto
ciò che riguarda le infrastrutture legate alla visita e all'uso sociale del
parco.
COLLOCAZIONE GEOGRAFICA DEL PARCO DEL TICINO
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CARTA DELL'ITINERARIO IN BICICLETTA DA MILANO A PAVIA E RITORNO
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Sentiero del Vecchio Mulinello
L’itinerario inizia in via del Gaggio,
ma in direzione opposta al precedente. Scende lungo il terrazzo fino ad un
suggestivo belvedere che domina il fiume e, nelle giornate limpide, permette
di vedere in ogni dettaglio il massiccio del Rosa e
tutte le vette circostanti.
Dopo circa un chilometro e un paio di tornanti (attenzione all’acciottolato
ed alla discesa abbastanza ripida) si giunge ad un’area attrezzata che
consente l’accesso alla pista ciclabile in direzione nord (a destra).
Percorsi altri due chilometri di ciclabile, prima della vecchia cascina
Mulinelli (ex garzificio) a sinistra si sale sul
ponticello che attraversa il canale Industriale, per ritrovarsi dall’altra
parte su una strada sterrata. Proseguire diritti sino al sentieroche
costeggia il fiume, quindi dirigersi sulla sinistra: splendidi gli scorci di
paesaggio che il Ticino offre in quel punto.
Dopo altri due chilometri si giunge nei pressi del parcheggio del Ponte in ferro di Oleggio. Da qui si
può tornare verso il punto di partenza, l’area attrezzata e la via del Gaggio, attraversando un
ponticello che si trova nel pressi della spianata prima del ponte. Il
sentiero è lungo circa otto chilometri e può essere percorso sia in bici, sia
a piedi. Molte le aree per la sosta, compresa una zona attrezzata con un
percorso vita. Per mangiare ci sono due possibilità: fermarsi al ristorante
adiacente al ponte o tornare a Tornavento. È
importante rispettare la segnaletica della pista ciclabile, transitando nella
fascia più lontana dal ciglio del canale Industriale, delimitata da una
striscia gialla e contrassegnata dalla sagoma di una bicicletta sull’asfalto.
Il tratto in salita di via Gaggio ha una pendenza
media del 3-4%.
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IL PARCO DI
VILLA ANNONI ED IL MUSEO DEGLI ANTICHI MESTIERI
Il Parco di Villa Annoni è Aperto al pubblico dal
lunedì al sabato dalle ore h.14.00 alle ore 18.30
domenica e festivi h.10.00/12.00-14.00/18.30
(Aperto dalla 3a domenica di marzo al 31 ottobre)
Il Parco di Villa Annoni di Cuggiono
è uno degli esempi più importanti tra i parchi dell’epoca neoclassica
lombarda, per estensione (23
ha), valore architettonico, botanico e storico
culturale. Pur nelle trasformazioni subite nel corso del IX° e XX° secolo, il parco
della Villa resta un documento di primario interesse per la conoscenza del
gusto paesaggistico della nobiltà lombarda di epoca neoclassica. L’inizio
della costruzione della Villa risale al 1809 e fu completata nel 1810, il
parco è stato progettato e realizzato unitariamente al complesso edilizio e
realizzato tra il 1819 ed il 1825, anno di morte del Conte Alessandro Annoni. La Villa ospita anche un curioso museo dedicato
alle antiche professioni Cuggionesi, dove alcune
salette abilmente arredate con antichi strumenti da lavoro, permettono al
visitatore di apprezzare la fedele ricostruzione di alcuni ambienti di lavoro
oramai presenti solo nella memoria dei più anziani.
Se volte visitare il Museo Storico Civico di Arti e Professioni Cuggionesi potete prenotare direttamente all’associazione
con cui avete preso accordi per la gita naturalistica.
Il museo è sempre aperto al pubblico la Domenica dalle h.14.00 alle h.18.30
(da giugno ad ottobre)
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Quando ho solo qualche ora di tempo e ho voglia di fare una
passeggiata nei boschi e respirare un pò di natura,
vado a Castelletto di Cuggiono, sul Naviglio, nel
Parco del Ticino. A pochi chilometri a Nord-Ovest di Milano, Castelletto è un
angolo del Parco del Ticino assolutamente delizioso. Arrivarci è molto
semplice: prendete l'autostrada Milano-Torino e
uscite a Boffalora poi seguite le indicazioni per Cuggiono fino al semaforo in fondo al paese, qui girate a
sinistra e al semaforo successivo ancora a sinistra, indicazione 'Ticino'.
Quando arrivate al Naviglio di Castelletto parcheggiate. Qui potete camminare
o andare in bicicletta per chilometri sulla bella pista ciclabile o nei
sentieri che si addentrano nei boschi del parco del Ticino; è un posto
veramente bello e rilassante con un'infinità di scorci affascinanti: dai
vecchi cascinali che si riflettono nell'acqua ai giochi di luce riflessi nei
molti ruscelli interni. L'acqua è incredibilmente limpida, i sentieri puliti
e ben tenuti, l'atmosfera tranquilla: gente che pesca, cammina o va in bici.
Unico momento da evitare: la domenica pomeriggio e le altre feste comandate -
troppa gente !
Di fronte al vecchio ponte (foto 1) c'è la simpatica
omonima osteria (Osteria del Ponte: tel. 0274219) dove si può fare uno
spuntino o, durante la settimana, pranzare a un prezzo molto modico. Ammirare
la saletta interna con il monumentale camino. Per la sera bisogna sempre
prenotare.
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Questo
percorso, agevole e non troppo lungo, si snoda su discreti sterrati immersi
nei boschi e piste ciclabili, toccando entrambe le sponde del fiume, tra il
ponte di Boffalora sopra Ticino e quello di Turbigo.
Anche in questo caso, notiamo una notevole differenza nell'efficacia della
segnaletica: trascurata e scostante per il Parco piemontese, ridondante e
curata (grazie ai nuovi cartelli sponsorizzati da "Alleanza
Assicurazioni") per quello lombardo.
Tenendo
come punto di riferimento la segnaletica dell'itinerario (E1), partiremo dal ponte di Boffalora (S.S. 11) risalendo lungo il lato piemontese.
Il Naviglio Sforzesco ci accompagner࠰er
un breve tratto, sino al punto in qui prende vita dal Ticino, mentre il Langosco, correr࠰arallelo
al nostro percorso, per proseguire poi ulteriormente verso Nord.
Poco prima di riportarci in territorio lombardo, transiteremo nei pressi di
Villa Fortuna - quartier generale di Vittorio Emanuele II nel 1859 - e di
Dogana Vecchia, luogo di antichi transiti, utilizzato quando il Ticino
divideva il Regno di Sardegna dal Regno Lombardo-Veneto.
Giungiamo al Ponte di Turbigo, terminato nel 1887 e
costituito da due livelli: quello inferiore permette il transito stradale, in
quello superiore passa la ferrovia.
La Centrale termoelettrica di Turbigo,
(seconda in Italia per potenza) domina il nostro percorso per alcuni
chilometri, poi, l'Alzaia del Naviglio Grande ci permette di osservare alcuni
interessanti cascine e ville settecentesche, tra le quali, spicca l'imponente
mole di Villa Clerici.
Quasi
tutto il percorso, si svolge su buoni sterrati, strade bianche o piste
ciclabili, quindi l'utilizzo della MTB è fortemente
consigliato (alcuni tratti possono essere fangosi) ma non indispensbile.
Periodo consigliato: tutto l'anno, con preferenza per le stagioni
intermedie. Percorrendo in piena estate, i sentieri boschivi del Ticino
(invasi dalla vegetazione!), insetti vari, zanzare, moscerini, vi infastidiranno a qualunque ora del giorno!
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