TERRITORIO, CLIMA, FLORA, FAUNA
Forse sarebbe
preferibile fare 4 capitoli distinti nell’indice principale, uno per ogni
argomento.
Il territorio
Il territorio australiano, prevalentemente pianeggiante, ha
un'altitudine media di 300 m. La vasta zona interna del paese, chiamata Outback, è costituita infatti da
pianure e bassi altipiani; a nord-est i rilievi sono più pronunciati. Il
continente è caratterizzato da coste basse e pianeggianti; le pianure costiere
a est, sud-est e sud-ovest sono le zone più densamente popolate del continente.
Parallelamente alla costa pacifica, dalla penisola di capo York a nord-est allo
stato di Victoria a sud-est, si estende la Grande Catena Divisoria i cui
rilievi hanno un'altitudine media di circa 1200 m: essa comprende i monti della
New England Range e le Blue
Mountains, nel Nuovo Galles del Sud, e le Alpi
australiane, comprendenti le Snowy Mountains, che si estendono fino allo stato di Victoria.
Qui si trova la cima più elevata del continente, il monte Koþciusko
(2230 m), sede del Parco nazionale Koþciusko. Alla
Grande Catena Divisoria appartengono anche i rilievi della Tasmania, l'isola
situata all'estremità sudorientale del continente dal
quale è separata dallo stretto di Bass. Oltre la metà
del territorio australiano è occupata dal grande scudo australiano che si
estende nella sezione centro-occidentale del continente comprendendo parte del
deserto Simpson, alcune catene isolate e zone
depresse e pianeggianti quali il Gran Deserto Sabbioso, il Gran Deserto
Vittoria e la Nullarbor Plain,
rispettivamente situati nella zona nordoccidentale,
centrale e meridionale. La Nullarbor Plain è un arido altipiano calcareo (il suo nome significa
'senz'alberi'), di formazione
geologica molto antica, praticamente disabitato. I maggiori rilievi
dell'Australia Occidentale si trovano nella catena di Hamersley,
di King Leopold e di
Darling, nelle vicinanze di Perth. Nella parte
meridionale del Territorio del Nord si trovano invece i monti Macdonnell e nel nord dell'Australia Meridionale i monti Stuart e Musgrave. La regione di Kimberley, nell'Australia Occidentale, e la Terra di Arnhem, nel Territorio del Nord, sono altipiani rocciosi
che presentano singolari formazioni isolate dovute a fenomeni erosivi. Tra il
Grande scudo australiano e la Grande Catena Divisoria si estende il Grande
Bacino Artesiano, una vasta depressione dove sono situate alcune tra le più
fertili pianure australiane. Esso è formato dai tre bacini di Carpentaria, dell'Eyre e del Murray. Le pianure ondulate del bacino di Carpentaria formano uno stretto corridoio che dal golfo di Carpentaria si estendono verso l'interno, tra la catena dei
Selwyn e la Grande Catena Divisoria. Più a sud, il
bacino dell'Eyre si estende nella parte centrale e
settentrionale del continente, tra il Queensland sudoccidentale, l'Australia Meridionale nordorientale
e il Nuovo Galles del Sud nordoccidentale. A nord del
bacino il territorio è pianeggiante mentre verso
l'arido interno diventa desertico e roccioso; nel deserto Simpson,
a nord del lago Eyre, si trovano dune sabbiose. L'Eyre, un esteso lago salato, è situato nella parte centromeridionale del continente e a esso
tributano numerosi sistemi idrografici. Il bacino del Murray
si estende verso l'interno, dalle zone costiere dell'Australia Meridionale e di
Victoria alle regioni occidentali del Nuovo Galles del Sud, delimitato a ovest
dai monti Flinders e a est dalle Alpi australiane.
Generalmente arido, comprende vaste zone di dune sabbiose, a ovest una zona
desertica rocciosa e nella parte orientale ampie pianure alluvionali
attraversate dai principali affluenti del fiume. L'Australia presenta una linea
costiera generalmente regolare, con pochi golfi o promontori. Le maggiori
insenature sono costituite dal golfo di Carpentaria a
nord e dalla Grande Baia Australiana a sud; tra i numerosi porti, i principali
sono quelli di Sydney, Hobart, Port
Lincoln e Albany. La Tasmania ha coste più
frastagliate, soprattutto a sud-est, incise da
profonde insenature e costellate da numerose piccole isole. Per oltre 2000 km,
parallelamente alla costa orientale del Queensland,
da capo York alla città di Bundaberg, si estende la
Grande barriera corallina. L'Australia ha avuto origine dall'antico Gondwana, continente della primordiale Pangea;
la sua formazione geologica è quindi molto antica e risale a un periodo
compreso tra i 3 e i 4 miliardi di anni fa. L'altopiano dello Scudo australiano
occidentale posa su una vasta e stabile piattaforma di rocce precambriane e ignee che costituiscono il nucleo centrale
del continente originario. Insieme all'Antartide, esso si staccò dal Gondwana nel periodo giurassico, meno di 200 milioni di
anni fa, per divenire un continente a sé stante tuttora in progressivo
movimento verso l'unione con l'Asia. Le spesse rocce sedimentarie che
appartengono alla Grande Catena Divisoria costituiscono un'ampia geosinclinale
che si aprì nel Paleozoico, la cui evoluzione ha portato alla formazione delle catene
montuose e vulcaniche. Idrografia Il territorio australiano, per
due terzi desertico o semidesertico, presenta pochi fiumi perenni che
scorrono lungo i confini orientali e sudoccidentali
del continente e in Tasmania. La Grande Catena Divisoria costituisce il bacino
idrografico dell'Australia orientale. Tra i fiumi che, sul versante orientale,
sfociano nel mar dei Coralli e nell'oceano Pacifico meridionale, i più
importanti sono il Burdekin, il Fitzroy
e l'Hunter. A ovest della Grande Catena Divisoria, il fiume Murray,
alimentato alla sorgente dalle nevi del monte Kosciusko
e da lunghi affluenti quali il Darling e il Murrumbidgee,
attraversa le zone pianeggianti dell'interno; esso sfocia nell'oceano Indiano,
sulla costa meridionale, a est di Adelaide e segna buona parte del confine tra
il Nuovo Galles del Sud e il Victoria. Il bacino dei
fiumi Murray, Darling e Murrumbidgee
è il principale sistema idrografico del continente e occupa un'area compresa
tra Queensland, Nuovo Galles del Sud, Victoria e
Australia Meridionale, attraversando fertili aree agricole e terreni da
pascolo. Durante la stagione delle piogge, i fiumi sono in
gran parte navigabili. Parte del Territorio del Nord è compresa nel
bacino dei fiumi Victoria, Daly e Roper
mentre i principali fiumi del Queensland, che
sfociano nel golfo di Carpentaria, sono il Flinders, il Gilbert e il Leichhardt. Tra i pochi fiumi dell'Australia Occidentale si
trovano il Fitzroy, l'Ashburton,
il Gascoyne e il Murchison.
I laghi naturali dell'interno, alimentati da corsi d'acqua di portata limitata
o presenti soltanto nella stagione delle piogge, sono per lo più ridotti
dall'evaporazione a depositi salini o a laghi salati; tra i maggiori, nella
zona centrale e meridionale del Gran Bacino Artesiano, vi sono l'Eyre, il Torrens, il Frome e il Gairdner, resti di un
vasto mare interno che si estendeva un tempo a sud del golfo di Carpentaria. Nella Nullarbor Plain e nelle vaste aree interne occidentali la rete
idrografica è formata da corsi d'acqua sotterranei e da falde acquifere
artesiane. Circa il 70% delle falde sotterranee si trova nel Grande Bacino
Artesiano, il più esteso del mondo; altri bacini artesiani si trovano nelle
regioni del nord-ovest e del sud-est, e lungo la costa della Grande Baia
Australiana. Per fornire adeguati approvvigionamenti d'acqua alla popolazione
urbana dell'Australia e alle zone agricole, sono state costruite numerose dighe
lungo i fiumi; in particolare sono stati realizzati progetti ambiziosi tra i
quali il piano Snowy Mountains,
nelle Alpi australiane del Nuovo Galles del Sud (1949-1974), e il piano per il
fiume Ord, nella regione delle Kimberley,
iniziato nel 1962.
Il clima
Il clima dell'Australia varia da tropicale-monsonico
nelle regioni settentrionali a temperato in Tasmania; prevalentemente caldo e
arido, beneficia dell'influenza del mare soltanto lungo la costa. In oltre due
terzi dell'Australia continentale, nelle aree occidentali e centrali, le
precipitazioni sono inferiori ai 500 mm l'anno e un terzo del territorio è
desertico. Una media delle precipitazioni di 1000 mm annui si registra solo nel
10% del territorio, a nord, lungo le coste orientali e sudoccidentali
e in Tasmania. Lungo la costa settentrionale, dal clima tropicale, si alternano
due stagioni: una molto calda e umida, con precipitazioni estive concentrate
nei mesi di febbraio e di marzo, portate dai monsoni che soffiano da
nord-ovest; e una stagione invernale calda e secca caratterizzata dagli alisei
di sud-est. In numerosi punti lungo la costa settentrionale e nordorientale le precipitazioni raggiungono in media i 1524
mm annui; nel Queensland settentrionale, intorno a Cairns, le precipitazioni superano i 2500 mm annui. Al
confine della regione monsonica si trovano le praterie dell'arida savana, dove
le acque artesiane integrano le scarse precipitazioni. Nell'Australia
occidentale, centrale e settentrionale le temperature estive variano in media
tra i 26,7 °C e i 29,4 °C,
ma spesso superano i 38 °C. Le regioni temperate calde
della costa meridionale dell'Australia presentano quattro stagioni, con inverni
freddi ed estati molto calde: in gennaio e febbraio si registrano temperature
che variano in media tra i 18 e i 21 °C, mentre
giugno e luglio sono i mesi più freddi, con una temperatura media di circa 10 °C, fatta eccezione per le Alpi australiane, dove la
temperatura può raggiungere una media di circa 2 °C;
precipitazioni a carattere nevoso si verificano nella zona del monte Kosciusko. Nelle zone costiere orientali la piovosità è
costante lungo tutto l'anno, anche se si hanno maggiori precipitazioni durante
l'estate. Sulle coste occidentali e meridionali, temperate calde, piove
soprattutto in inverno, per lo più a causa dei venti provenienti da ovest. Le
precipitazioni sono abbondanti in Tasmania, nell'area dal clima temperato
freddo, portate dai venti occidentali d'estate e dalle burrasche cicloniche
d'inverno. Oltre che sulle Alpi australiane nel Nuovo Galles del Sud,
precipitazioni a carattere nevoso si hanno durante l'inverno anche nella zona
settentrionale dello stato di Victoria, in Tasmania. Tutti gli stati
meridionali sono esposti all'azione dei venti caldi e secchi che provengono
dall'interno e possono causare improvvisi e notevoli innalzamenti della
temperatura. Quasi ogni anno la siccità colpisce alcune zone dell'Australia, e
non sono rari cicloni tropicali e inondazioni circoscritte. Nell'Australia sudorientale, compresa la Tasmania, si verifica il maggior
numero di incendi boschivi al mondo.
La flora
In Australia si trova una flora caratteristica, che
comprende quasi 22.000 specie di piante, oltre il 90% delle quali autoctone ed
endemiche. La vegetazione, in cui prevalgono i sempreverdi, varia dalla fitta
boscaglia e dalle foreste di eucalipto nella zona costiera, alla macchia (scrub) delle basse terre interne. La flora australiana è
distribuita in tre zone principali: tropicale, lungo i confini settentrionali
del continente e in parte della costa orientale, temperata lungo la costa sudorientale, compresa la Tasmania, e interna,
corrispondente all'arida zona centrale del continente. La zona tropicale, dal
clima monsonico e dalle temperature elevate, presenta fitti boschi, per lo più
di alberi decidui. Lungo la costa nordorientale del Queensland, compresa la penisola di capo York, si trovano
foreste pluviali; palme, felci e piante rampicanti
crescono rigogliose insieme a querce, frassini, cedri, faggi e vegetazione di
sottobosco, mentre la mangrovia ricopre la bassa e umida fascia costiera
settentrionale. Più internamente si trova la savana con la sua bassa
vegetazione. La zona temperata presenta boschi e brughiere di piante sclerofille, savana, vegetazione a macchia (scrub), foreste pluviali temperate e una vegetazione alpina
sulle Alpi australiane e sui rilievi della Tasmania. Il pino, albero non
originario dell'Australia, cresce lungo le coste orientali e in Tasmania, e
riveste un'importanza economica inferiore solo all'eucalipto, in particolare
per il legname pregiato dei pini Huon e King William, oggi piuttosto rari. Nelle regioni boschive
della zona sudorientale e sudoccidentale
predomina l'eucalipto, con oltre 500 specie, alcune delle quali raggiungono i
91 m d'altezza. La costa sudoccidentale si distingue
per la ricchezza della flora, che presenta frassini di montagna, eucalipti e
acacie. La Tasmania è caratterizzata da boschi di faggi e da una vegetazione
molto simile a quella della Nuova Zelanda. Nella zona
interna predominano la savana, la steppa e praterie semiaride, con zone
praticamente desertiche. La vegetazione di acacie caratterizza le zone aride,
nonostante alcune specie di eucalipto, dal legname pregiato, siano tipiche
dell'Australia Occidentale. La vegetazione si è notevolmente ridotta dall'epoca
dell'arrivo in Australia dei primi coloni europei nel 1788, quando si ritiene
che quasi un quarto del territorio nazionale fosse ricoperto di foreste, savana
e macchia; nei due secoli che seguirono, buona parte della vegetazione indigena
fu distrutta per le esigenze dell'agricoltura e dell'insediamento; in base a
una stima indicativa del governo australiano della fine degli anni Ottanta,
sarebbero andati perduti più dei due terzi della vegetazione del
Victoria e circa un terzo dell'Australia Occidentale. A partire dagli
anni Ottanta, tuttavia, si è registrata una maggior sensibilità da parte
dell'opinione pubblica per il problema della protezione ambientale, benchè tale esigenza si sia spesso scontrata con opposti
interessi economici.
La fauna
Si ritiene che in Australia vivano fino a 300.000 diverse
specie di animali, di cui solo circa 100.000 sono state censite: 280 sono le
specie conosciute di mammiferi, più di 700 di uccelli, 380 di rettili, oltre
120 di rane e quasi 200 di pesci d'acqua dolce; il resto è rappresentato da
specie di invertebrati. Si tratta di una fauna tipica, presente in Australia
fin dall'epoca in cui il continente era ancora parte del Gondwana,
con molte caratteristiche comuni alla fauna della Nuova Guinea e a quella del
Sud Africa. Molte specie, tuttavia, sono esclusive dell'Australia, tra cui
sette famiglie di mammiferi e quattro famiglie di volatili che comprendono il
70% delle specie conosciute. Soprattutto i mammiferi testimoniano
l'appartenenza dell'Australia all'antico continente del Gondwana,
per l'assenza della maggior parte degli ordini che vivono negli altri
continenti. Dal Gondwana derivano gli unici mammiferi
ovipari al mondo, i primitivi monotremi: l'ornitorinco, che oggi vive nei fiumi
dell'Australia sudorientale, e l'echidna che si
incontra anche in Nuova Guinea. Nonostante vivano anche in America meridionale,
sono caratteristici dell'Australia i mammiferi marsupiali, dei quali il più
noto è il canguro, di cui esistono circa 50 specie, diffuse nella zona
temperata e nella zona tropicale. Originariamente creatura delle foreste e
delle macchie semiaride, è uno dei pochi animali ad aver tratto vantaggio
dall'espansione dei pascoli, al punto che oggi è necessario limitarne la
riproduzione ricorrendo alla caccia. Tipici dell'Australia
sono anche marsupiali più piccoli come i falangisti,
una specie erbivora che vive tra gli alberi; tra questi vi sono l'opossum e il
koala; cibandosi unicamente di foglie di eucalipto, quest'ultimo è stato
gravemente minacciato dalla distruzione dei boschi, ed è specie protetta in
tutta l'Australia. Altri noti marsupiali sono il vombato, il bandicoot e la talpa marsupiale.
Carnivori marsupiali, felini e ocelot vivono
unicamente sull'isola della Tasmania. I soli mammiferi placentati che vivono in Australia roditori, pipistrelli e il dingo, o cane selvatico sono di origine asiatica; si
ritiene che possano essere stati gli aborigeni a portare nella regione il dingo, un predatore notturno che si nutre soprattutto di
pecore.Tra i rettili presenti nel continente figurano
due specie di coccodrilli, il più piccolo dei quali vive in acque dolci, mentre
il più grande popola le paludi costiere settentrionali e gli estuari e
raggiunge i 6 m di lunghezza. Tra le varie specie di lucertole vi sono il geco
e lo scinco. In Australia si trovano circa cento specie di serpenti velenosi,
quali il testa di rame e il trigonocefalo.
I mari australiani ospitano una grande varietà di pesci e di mammiferi
acquatici. Nelle acque meridionali si trovano numerose specie di balene, mentre
la foca abita la costa meridionale, le isole nello stretto di Bass e la Tasmania. Nei mari settentrionali vivono il
dugongo, l'oloturia e l'ostrica perlifera. Nelle acque australiane vivono circa
70 specie di squali, molte delle quali pericolose per l'uomo. Il dipnoo del Queensland è una delle
più antiche specie animali dell'Australia, addirittura precedente alla
formazione del Gondwana; chiamato talvolta 'fossile vivente', è un pesce che respira con un unico polmone
anziché con le branchie. Anche tra gli invertebrati vi sono numerose specie,
tra cui insetti, ragni e lombrichi. Le termiti giganti
dell'Australia meridionale costruiscono enormi nidi, che possono raggiungere i
6 m d'altezza; abbondano inoltre i lombrichi, tra cui quelli giganti dello
stato di Victoria, lunghi fino a 4 m. Molte specie di ragni sono velenose.
L'avifauna australiana comprende alcune classi primitive, come l'emu e il casuario, che non volano, e altre specie più
sviluppate, tra cui l'uccello lira, il kookaburra, o dacelide, famoso per il verso rauco simile a una risata, e
diverse varietà di cacatua e di pappagalli. Le acque interne sono abitate da
cigni neri, spatole, aironi e anitre. Tra gli uccelli più piccoli figurano
scriccioli, fringuelli, cinciallegre, allodole e rondini. Gli uccelli marini
più comuni sono i gabbiani, le rondini marine, le sule,
gli albatri e i pinguini. Molta preoccupazione desta il futuro di diverse
specie native: dall'epoca della colonizzazione europea si sono infatti estinte circa 20 specie di mammiferi e 16 di
uccelli mentre altre 15 specie di volatili e 38 di mammiferi sono attualmente
in pericolo. A minacciare la loro sopravvivenza sono la distruzione
dell'habitat naturale e l'introduzione di specie straniere, in
particolare conigli, volpi, felini predatori, maiali, pecore, capre,
cavalli, bovini, cammelli e il bufalo asiatico. Particolarmente
dannosa è stata l'introduzione nel continente del coniglio europeo, introdotto
nel paese nel 1788; grazie all'ambiente favorevole, i conigli si riprodussero
rapidamente, raggiungendo i 500 milioni di esemplari nei primi anni del nostro
secolo; come contromisura, nel 1951 fu introdotto il virus letale della
mixomatosi, al quale i conigli divennero poi immuni. Oltre a causare la
distruzione dell'habitat delle specie native, i conigli provocano l'erosione
del suolo ed enormi danni alle coltivazioni. Per le stesse ragioni sono stati
predisposti programmi di controllo biologico e piani regionali di eliminazione
anche per volpi e cani; nelle zone monsoniche dell'Australia settentrionale, il
forte incremento della popolazione dei bufali sta provocando l'erosione del
suolo e la distruzione dell'habitat naturale degli acquitrini. Il fenomeno
dell'estinzione delle specie, tuttavia, è precedente all'arrivo degli europei; l'antica megafauna un tempo ospitata dall'Australia,
comprendente il vombato e il canguro giganti, il leone marsupiale e grandissimi
uccelli, si è estinta in un periodo di circa 19.000 anni, a partire da circa
27.000 anni fa. Tra le cause, oltre alla caccia praticata dagli aborigeni e
alla pratica di incendiare la vegetazione per favorire la crescita di alcune
piante, vi furono soprattutto i grandi mutamenti climatici avvenuti in un
periodo compreso tra i 22.000 e i 18.000 anni fa, con il verificarsi delle
glaciazioni e l'estensione delle aree desertiche
.