Grazia Falzoni Tel 338/9392626

civismundi@alice.it

 

Oppure a

Guido Platania

Tel 334/6975885  - gp@helponline.it

Domenica 28 Gennaio 2007

LE BASILICHE DI MILANO

 

Domenica 28 gennaio, ore 15:00 (durata 3 ore).

Le Basiliche di Milano: S. Lorenzo e S. Eustorgio.

Il percorso tocca due delle più importanti basiliche milanesi, erette entrambe nel IV secolo d.C., l'una testimonianza del fasto degli ultimi secoli dell'Impero romano, l'altra del rinnovarsi della cultura artistica milanese in chiave rinascimentale. S. Lorenzo alle Colonne, di fondazione.tardo-antica, fu costruita per volontà imperiale insieme alla splendida cappella palatina di Sant'Aquilino, decorata con mosaici a fondo oro ed abbellita con il portale marmoreo dell'antico Circo di Milano. La chiesa è preceduta dalle celeberrime colonne, unico monumento di epoca romana rimasto intatto nei secoli. La vicina basilica di S. Eustorgio, di fondazione medioevale, mèta della sacra processione dell'Epifania poiché in essa si conserva il leggendario sarcofago dei Re Magi, fu per due secoli sede dell'Inquisizione domenicana. Nel XV secolo venne annessa alla chiesa la. Cappella Portinari, monumento nel quale, per la prima volta, compaiono le istanze del Rinascimento in Lombardia. 

Costi: ingresso al sacello di S. Aquilino: 2,00 euro a persona
ingresso alla Cappella Portinari 6,00 euro intero a persona, 3,00 euro ridotto a persona

n.b.: devo verificare orari messe e affluenza alla Portinari

 

COME ARRIVARE CON I MEZZI PUBBLICI – La più semplice è prendere la linea 3 e scendere al Carrobbio. Da lì sono 50m a piedi

Programma di massima

A piedi

Ritrovo davanti a S. lorenzo alle Colonne (tra le colonne e la statua bronzea, Corso porta ticinese, 39) nel pomeriggio (ore 14.45),  Durata 3 ore

 

Spesa prevista

2 € a testa l’ingresso sacello S.Aquilino,   PREZZO SPECIALE PER NOI 1 EURO A TESTA

6 € a testa l’ingresso Cappella Portinari , 3 € studenti d over 60- PREZZO SPCIALE PER NOI 3 EURO A TESTA

12 € a testa la guida (gruppo di meno di 25 persone)

11 € a testa la guida (gruppo di almeno 25 perosne)

Meno di 15 persone, il giro non viene fatto.

 

 

 

La Basilica di Sant'Eustorgio

    

Di origine antichissima, la chiesa di Sant'Eustorgio riveste un'importanza unica per il valore storico artistico e per il ruolo che ha avuto nella storia della città

Alla figura di Eustorgio, nono Vescovo di Milano vissuto nel IV secolo, è legato il leggendario e rocambolesco arrivo in città delle reliquie dei re Magi, donate dall’ Imperatore d'Oriente e da Eustorgio portate da Costantinopoli a Milano su un carro. 

La secolare processione dei pellegrini alle reliquie dei re Magi è tuttora un momento importante della vita religiosa della città, che si rinnova ogni anno per l'Epifania con un corteo dal Duomo alla basilica

La storia e la tradizione testimoniano ulteriormente l'importanza di questa chiesa per la città di Milano: ogni nuovo vescovo, infatti, parte in processione da Sant'Eustorgio per arrivare al Duomo ad imitazione dell'entrata di Gesù in Gerusalemme; la chiesa inoltre fu nel 1491 il luogo di incontro tra il corteo nuziale di Beatrice d'Este e Ludovico il Moro, suo promesso sposo.

 L'edificio originario, risalente a IV secolo e situato nella posizione privilegiata lungo la strada verso la capitale longobarda Pavia, è documentato nei resti visibili sotto l'abside 

Della seconda costruzione, di epoca romanica, resta solo la parte absidale, a causa delle distruzioni del Barbarossa (XII secolo), che trafugò le celebri e preziose reliquie dei re Magi per portarle a Colonia in Germania (da Colonia alcuni frammenti delle ossa e degli abiti furono restituiti alla Basilica nel 1903). 

Nell'autunno del 1219 Sant'Eustorgio passò sorto la tutela dei Domenicani ai quali si deve la successiva ricostruzione, impostata sul tipico impianto "a saia degli ordini mendicanti. 

Il priore della chiesa, Pietro da Verona, ebbe un ruolo di particolare rilievo: predicatore domenicano formidabile per la dottrina e lo zelo forse eccessivo, fu ucciso dai sicari di un eretico e dunque canonizzato. Sulla facciata della chiesa e stato ricostruito il pulpito da cui predicava il santo; le sue spoglie sono conservate nell'arca marmorea posta al centro della Cappella Portinari

Sul lato destro della chiesa la serie di cappelle gentilizie attesta l'importante ruolo a sostegno della chiesa da parte delle famiglie milanese tra cui i Visconti, ricordati anche all'esterno dallo stemma con il biscione che regge il busto di Matteo I Visconti.

  La serie delle cappelle si conclude con il gioiello di Sant'Eustorgio: la Cappella Portinari straordinario esempio di committenza "borghese" ed elemento guida del rinnovamento della cultura figurativa lombarda in direzione rinascimentale. 

Commissionata da Pigello Portinari, banchiere del XV secolo e procuratore del Banco de' Medici a Milano rappresenta un'espressione del gusto toscano sposato ad elementi decorativi lombardi e all'arte del bresciano Vincenzo Foppa, che la affrescò tra il 1462 ed il 1468. 

I recenti restauri danno ragione dell'originario splendore, che non si limita alla belleza degli affreschi con storie di S. Pietro Martire, cui la cappella dedicata, ma alla straordinaria monumentalità e modernità dell'architettura e della decorazione in cotto. 

Al centro della cappella è collocata l'arca marmorea trecentesca di Giovanni di Balduccio in cui si conservano i reliquie del Santo che è stata qui collocata nel 1740. 

Arte e tradizione si intrecciano ancora: al grande capolavoro di scultura si ricollega anche la "Leggenda" della protezione dal mal di testa, in riferimento alla fine violenta del Domenicano, colpito da una pugnalata al capo.

 

La Storia della Basilica di S. Lorenzo Maggiore

 

Abitata fin dal IV secolo a.C. dai Celti Insubri, Milano venne occupata dai Romani nel 222 a.C. e con Diocleziano divenne sede dell’Impero d’Occidente. Nel 313 Costantino vi emanò l’editto che diede libertà di culto al Cristianesimo. Ebbe una serie di santi vescovi, fra i quali primeggiò Ambrogio. Sul declinare dell’Impero d’Occidente, Milano fu invasa prima da Alarico, poi da Attila, quindi da Uraia che nel 539 la rase al suolo. La Basilica di S.Lorenzo, lungo la via Ticinensis, sorgeva all’esterno delle mura cittadine, non lontano dall’anfiteatro, dal palazzo imperiale e dalle terme. La Basilica di S.Lorenzo venne edificata verso la metà del IV sec. D.C. forse dagli ariani, con materiali provenienti da uno o più edifici pagani. E’ certamente una delle prime chiese erette in Occidente dopo l’editto di Costantino, e la grandiosità della costruzione, che riprende l’architettura romana nelle sue massime espressioni, come le sale delle terme o le aule dei palazzi imperiali, sembra esprimere l’esultanza dei cristiani per il riconoscimento del proprio diritto alla fede. Lo schema composito del complesso basilicale era così costituito: a ovest immetteva nella Basilica un atrio con quadriportico preceduto da un portico esterno con le 16 colonne, che rimosse da un edificio pagano, vennero erette là dove ancora sono. Dal quadriportico si accedeva al matroneo mediante due porte laterali, mentre la porta mediana immetteva in una sala a pianta centrale, circondata ai quattro angoli da quattro torri. Verso est la Basilica si allargava in una cappella ottagonale, dedicata in seguito a S. Ippolito. In un tempo immediatamente successivo nella parte sud venne costruito quell’edificio (BATTISTERO, secondo alcuni e tra essi il Card. Schuster – o MAUSOLEO, secondo molti altri più recenti), che è l’attuale cappella di S.Aquilino, tuttora conservato nelle strutture e, in parte, nelle decorazioni. A nord, in simmetria con S.Aquilino il vescovo Lorenzo I fece costruire la cappella di S. Sisto (il Papa di S. Lorenzo), che fu ultimata agli inizi del VI secolo.

Una serie di ampie finestre dava luce alla parte inferiore della Basilica ed analoghe aperture erano nella parte bassa delle torri. L’altare antico si trovava al posto dell’attuale. Le pareti erano rivestite di marmo nella parte inferiore, mentre le volte, gli archi e tutte le parti più elevate erano decorate con mosaici rappresentanti figure di santi e scene sacre. Nel  XI secolo  Milano divenne un libero comune retto da un collegio di consoli, scelto fra tutti gli ordini della cittadinanza.

Arricchiti dai commerci, i Milanesi non tardarono a molestare le città vicine, finché la calata di Federico Barbarossa non distrusse completamente la città e costrinse la cittadinanza a provvedere alla comune difesa. Sconfitto a Legnano l’esercito imperiale, Milano riprese la sua vita comunale, che fu però presto sopraffatta dalle lotte intestine, che portarono alle signorie dei Torriani prima, quindi dei Visconti e infine degli Sforza. La Basilica di S.Lorenzo sorgeva appena all’interno delle mura, nei pressi del portone della Cittadella, uno dei maggiori ingressi della cerchia comunale. Fra la fine del secolo XI e l'inizio del secolo XII, la Basilica subì una tale serie di calamità cosicché, dopo diversi rifacimenti parziali, si dovette provvedere ad una ricostruzione quasi completa. Il fuoco la danneggio dapprima nel 1071, ma le riparazioni furono troppo frettolose, e nel 1103 la struttura rovino un'altra volta. Un ulteriore incendio nel 1124 incenerì la copertura e ne fece crollare le volte. Venne poi il Barbarossa, che lasciò depredare la Basilica dalle sue milizie e se non la distrusse lo si deve alla decisione di servirsene come fortino, in caso di bisogno per il dominio della città: per tale scopo la chiesa era già stata usata altre volte in passato. Al danno successe il restauro: ma l'opera non fu più fortunata come quella primitiva. Tuttavia le riparazioni furono meditate e certamente assai più adeguate di quelle precedenti poiché contribuirono a salvaguardare la compagine integra fino alla seconda metà del Cinquecento.

Alla ricostruzione romanica vennero meno lo splendore dei marmi e dei mosaici: la cupola, in origine emisferica su pennacchi sferici, fu rifatta ottagonale su pennacchi conici a risalti gradinati, come nei tipici tiburi lombardi. Tuttavia S.Lorenzo ancora destava immenso interesse per la sua mole e l'arditezza della costruzione.

Dal 1536 Milano subì per 170 anni il dominio spagnolo. Tasse, cattiva amministrazione, legislazione arretrata ostacolarono enormemente lo sviluppo della città, che lavorava ed esportava tessuti di lana, di seta e broccati. Frequenti scoppiarono epidemie e carestie. Va ricordato S.Carlo Borromeo che resse la diocesi ambrosiana nella seconda metà del '500, visitando anche le più remoti valli, istituendo seminari per una più degna formazione dei preti, e assistendo i malati durante la peste del 1576. La Basilica di S.Lorenzo sorgeva ormai in zona intermedia rispetto alle mura, densamente popolata. Il mattino del 5 giugno 1573 la cupola improvvisamente crollò: i fedeli avevano fatto appena in tempo a sgombrare l'aula cosicché non si lamentarono vittime. Profondo fu il dolore di tutti i milanesi. Le funzioni poterono continuare nella cappella di S.Aquilino. S.Carlo, allora vescovo di Milano, fece rimuovere in fretta le macerie e volle assumere l'iniziativa della ricostruzione offrendo una grossa somma di denaro. Soltanto un anno dopo si iniziavano i lavori, affidati all'arch.Martino Bassi col patto che utilizzasse la strutture rimaste in piedi dell'antico edificio romano: aveva infatti resistito gran parte dell'antica compagine, poiché la cupola caduta derivava dalla ricostruzione del XII secolo

Le opere procedevano lentamente perché scarse erano le elemosine che si riuscivano a raccogliere a questo scopo. Ad accrescere le offerte intervenne un fatto miracoloso, già predetto da S.Carlo: la guarigione di un'inferma; avvenuta un anno dopo la morte del santo e attribuita all'immagine della Vergine esposta fuori della cappella di S.Sisto verso la Vetra. Il prodigio, seguito da altri, attirò l'attenzione dei milanesi sulla Basilica e le offerte si moltiplicarono. Il lavoro del Bassi fu comunque assai difficile, oggetto di continue critiche e polemiche e l'architetto morì prima di vedere la ricostruzione completa. Le opere furono ultimate sotto Federico Borromeo, che fece erigere ai lati del cortile le canoniche secondo i disegni di Fabio Mangone, o forse di Aurelio Trezzi. La Basilica non aveva più la solenne semplicità architettonica ed il fascino decorativo della costruzione paleocristiana e neppure l'ardimento e la mistica espressione di quella romanica: ma la ricostruzione rappresentava con grande dignità il gusto e la cultura del suo tempo e così, come ci è arrivata, è una autentica e nobile opera d'arte.

Nel XIX e XX secolo Milano si è sempre più sviluppata, diventando prima centro industriale e poi terziario, inglobando nel proprio territorio abitati e comuni limitrofi. La Basilica di S.Lorenzo sorge ormai in zona centrale. La ricostruzione del '500 e del '600 non si concluse con l'erezione del pronao; questo fu edificato senza tener conto dei disegni del Bassi soltanto nel 1894 su progetto dell'ing.Cesare Nava: la composizione è costituita da tre arcate intercalate da paraste ioniche ed ha il difetto di ostacolare con la sua monumentalità la vista della retrostante mole del complesso basilicale. Le catapecchie e le case sorte fra il cortile e le famose 16 colonne - ultimo visibile avanzo imperiale - avevano finito per isolare queste ultime dal complesso architettonico, esponendole a continue minacce di demolizione per problemi di viabilità. Si vollero abbattere in occasione dell'ingresso in Milano di Filippo II re di Spagna e solo l'opposizione dell'allora governatore della città, Ferrante Gonzaga, ne impedì la demolizione. Così pure Pietro Verri, alla fine del XVIII secolo dovette lottare per la loro conservazione; e il pericolo si rinnovo nel 1830 durante i lavori di riassetto del corso Ticinese. Infine all'inizio del secolo solo l'intervento della Società Storica Lombarda fece prevalere il principio della conservazione.

Nel 1934 si diede inizio alla demolizione delle vecchie case addossate alla Basilica e finalmente il colonnato si congiunse otticamente a S.Lorenzo di cui forma l'atrio. La posa della linea tranviaria tornerà in seguito a rompere, almeno parzialmente l'unità dello spazio.

A conclusione dell'imponente opera di ristrutturazione della zona, venne posta innanzi alla Basilica la statua di Costantino imperatore, di cui peraltro lo scoppio del conflitto mondiale impedì l'inaugurazione. Le bombe dirompenti dell'agosto 1943 e le vibrazioni provocate dal passaggio dei tram costrinsero nel dopoguerra ad un gravoso e difficile lavoro di restauro delle colonne. Le necessarie altre opere di consolidamento delle strutture del complesso basilicale e di manutenzione sono tutt'oggi in corso.