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Domenica 28 Gennaio 2007
LE BASILICHE DI MILANO Domenica 28 gennaio, ore 15:00 (durata 3
ore). Le Basiliche di Milano: S. Lorenzo e S.
Eustorgio. Il
percorso tocca due delle più importanti basiliche milanesi, erette entrambe
nel IV secolo d.C., l'una testimonianza del fasto degli ultimi secoli
dell'Impero romano, l'altra del rinnovarsi della cultura artistica milanese
in chiave rinascimentale. S. Lorenzo alle Colonne, di
fondazione.tardo-antica, fu costruita per volontà imperiale insieme alla
splendida cappella palatina di Sant'Aquilino, decorata con mosaici a fondo
oro ed abbellita con il portale marmoreo dell'antico Circo di Milano. La
chiesa è preceduta dalle celeberrime colonne, unico monumento di epoca romana
rimasto intatto nei secoli. La vicina basilica di S. Eustorgio, di fondazione
medioevale, mèta della sacra processione dell'Epifania poiché in essa si
conserva il leggendario sarcofago dei Re Magi, fu per due secoli sede
dell'Inquisizione domenicana. Nel XV secolo venne annessa alla chiesa la.
Cappella Portinari, monumento nel quale, per la prima volta, compaiono le
istanze del Rinascimento in Lombardia. n.b.: devo verificare orari messe e
affluenza alla Portinari COME ARRIVARE CON I MEZZI
PUBBLICI – La più semplice è prendere la linea 3 e scendere al Carrobbio. Da
lì sono 50m a piedi |
Programma di massima A piedi Ritrovo davanti a S. lorenzo alle Colonne (tra le colonne e la statua bronzea, Corso porta ticinese, 39) nel pomeriggio (ore 14.45), Durata 3 ore Spesa prevista – 2 € a testa l’ingresso sacello S.Aquilino, PREZZO SPECIALE PER NOI 1 EURO A TESTA 6 € a testa l’ingresso Cappella Portinari , 3 €
studenti d over 60- PREZZO SPCIALE PER NOI 3 EURO A TESTA 12 € a testa la guida (gruppo di meno di 25
persone) 11 € a testa la guida (gruppo di almeno 25
perosne) Meno di 15 persone, il giro non viene fatto. |
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La Basilica di
Sant'Eustorgio
Di origine
antichissima, la chiesa di Sant'Eustorgio riveste un'importanza unica per il
valore storico artistico e per il ruolo che ha avuto nella storia della città Alla figura di
Eustorgio, nono Vescovo di Milano vissuto nel IV secolo, è legato il
leggendario e rocambolesco arrivo in città delle reliquie dei re Magi, donate
dall’ Imperatore d'Oriente e da Eustorgio portate da Costantinopoli a Milano
su un carro. La secolare
processione dei pellegrini alle reliquie dei re Magi è tuttora un momento
importante della vita religiosa della città, che si rinnova ogni anno per l'Epifania
con un corteo dal Duomo alla basilica La storia e la
tradizione testimoniano ulteriormente l'importanza di questa chiesa per la
città di Milano: ogni nuovo vescovo, infatti, parte in processione da
Sant'Eustorgio per arrivare al Duomo ad imitazione dell'entrata di Gesù in
Gerusalemme; la chiesa inoltre fu nel 1491 il luogo di incontro tra il corteo
nuziale di Beatrice d'Este e Ludovico il Moro, suo promesso sposo. L'edificio originario, risalente a
IV secolo e situato nella posizione privilegiata lungo la strada verso la
capitale longobarda Pavia, è documentato nei resti visibili sotto
l'abside Della seconda
costruzione, di epoca romanica, resta solo la parte absidale, a causa delle
distruzioni del Barbarossa (XII secolo), che trafugò le celebri e preziose
reliquie dei re Magi per portarle a Colonia in Germania (da Colonia alcuni
frammenti delle ossa e degli abiti furono restituiti alla Basilica nel
1903). Nell'autunno del 1219
Sant'Eustorgio passò sorto la tutela dei Domenicani ai quali si deve la
successiva ricostruzione, impostata sul tipico impianto "a saia degli
ordini mendicanti. Il priore della
chiesa, Pietro da Verona, ebbe un ruolo di particolare rilievo: predicatore
domenicano formidabile per la dottrina e lo zelo forse eccessivo, fu ucciso
dai sicari di un eretico e dunque canonizzato. Sulla facciata della chiesa e
stato ricostruito il pulpito da cui predicava il santo; le sue spoglie sono
conservate nell'arca marmorea posta al centro della Cappella Portinari. Sul lato destro della chiesa
la serie di cappelle gentilizie attesta l'importante ruolo a sostegno della
chiesa da parte delle famiglie milanese tra cui i Visconti, ricordati anche
all'esterno dallo stemma con il biscione che regge il busto di Matteo I
Visconti. La serie delle cappelle si conclude con
il gioiello di Sant'Eustorgio: la Cappella Portinari straordinario esempio di
committenza "borghese" ed elemento guida del rinnovamento della
cultura figurativa lombarda in direzione rinascimentale. Commissionata da Pigello Portinari,
banchiere del XV secolo e procuratore del Banco de' Medici a Milano
rappresenta un'espressione del gusto toscano sposato ad elementi decorativi
lombardi e all'arte del bresciano Vincenzo Foppa, che la affrescò tra il 1462
ed il 1468. I recenti restauri danno ragione
dell'originario splendore, che non si limita alla belleza degli affreschi con
storie di S. Pietro Martire, cui la cappella dedicata, ma alla straordinaria
monumentalità e modernità dell'architettura e della decorazione in cotto. Al centro della cappella è collocata
l'arca marmorea trecentesca di Giovanni di Balduccio in cui si conservano i
reliquie del Santo che è stata qui collocata nel 1740. Arte e tradizione si intrecciano ancora:
al grande capolavoro di scultura si ricollega anche la "Leggenda"
della protezione dal mal di testa, in riferimento alla fine violenta del
Domenicano, colpito da una pugnalata al capo. |
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La Storia della
Basilica di S. Lorenzo Maggiore
Una serie di ampie finestre dava luce alla parte inferiore
della Basilica ed analoghe aperture erano nella parte bassa delle torri.
L’altare antico si trovava al posto dell’attuale. Le pareti erano rivestite
di marmo nella parte inferiore, mentre le volte, gli archi e tutte le parti più
elevate erano decorate con mosaici rappresentanti figure di santi e scene
sacre. Nel XI secolo Milano divenne un libero comune retto da un
collegio di consoli, scelto fra tutti gli ordini della cittadinanza. Arricchiti dai commerci, i Milanesi non tardarono a
molestare le città vicine, finché la calata di Federico Barbarossa non
distrusse completamente la città e costrinse la cittadinanza a provvedere
alla comune difesa. Sconfitto a Legnano l’esercito imperiale, Milano riprese
la sua vita comunale, che fu però presto sopraffatta dalle lotte intestine,
che portarono alle signorie dei Torriani prima, quindi dei Visconti e infine
degli Sforza. La Basilica di S.Lorenzo sorgeva appena all’interno delle mura,
nei pressi del portone della Cittadella, uno dei maggiori ingressi della
cerchia comunale. Fra la fine del secolo XI e l'inizio del secolo XII, la
Basilica subì una tale serie di calamità cosicché, dopo diversi rifacimenti
parziali, si dovette provvedere ad una ricostruzione quasi completa. Il fuoco
la danneggio dapprima nel 1071, ma le riparazioni furono troppo frettolose, e
nel 1103 la struttura rovino un'altra volta. Un ulteriore incendio nel 1124
incenerì la copertura e ne fece crollare le volte. Venne poi il Barbarossa,
che lasciò depredare la Basilica dalle sue milizie e se non la distrusse lo
si deve alla decisione di servirsene come fortino, in caso di bisogno per il
dominio della città: per tale scopo la chiesa era già stata usata altre volte
in passato. Al danno successe il restauro: ma l'opera non fu più fortunata
come quella primitiva. Tuttavia le riparazioni furono meditate e certamente
assai più adeguate di quelle precedenti poiché contribuirono a salvaguardare
la compagine integra fino alla seconda metà del Cinquecento. Alla ricostruzione romanica vennero meno lo splendore
dei marmi e dei mosaici: la cupola, in origine emisferica su pennacchi
sferici, fu rifatta ottagonale su pennacchi conici a risalti gradinati, come
nei tipici tiburi lombardi. Tuttavia S.Lorenzo ancora destava immenso
interesse per la sua mole e l'arditezza della costruzione. Dal 1536 Milano subì per 170 anni il dominio spagnolo.
Tasse, cattiva amministrazione, legislazione arretrata ostacolarono
enormemente lo sviluppo della città, che lavorava ed esportava tessuti di
lana, di seta e broccati. Frequenti scoppiarono epidemie e carestie. Va
ricordato S.Carlo Borromeo che resse la diocesi ambrosiana nella seconda metà
del '500, visitando anche le più remoti valli, istituendo seminari per una
più degna formazione dei preti, e assistendo i malati durante la peste del
1576. La Basilica di S.Lorenzo sorgeva ormai in zona intermedia rispetto alle
mura, densamente popolata. Il mattino del 5 giugno 1573 la cupola
improvvisamente crollò: i fedeli avevano fatto appena in tempo a sgombrare
l'aula cosicché non si lamentarono vittime. Profondo fu il dolore di tutti i
milanesi. Le funzioni poterono continuare nella cappella di S.Aquilino.
S.Carlo, allora vescovo di Milano, fece rimuovere in fretta le macerie e
volle assumere l'iniziativa della ricostruzione offrendo una grossa somma di
denaro. Soltanto un anno dopo si iniziavano i lavori, affidati
all'arch.Martino Bassi col patto che utilizzasse la strutture rimaste in
piedi dell'antico edificio romano: aveva infatti resistito gran parte
dell'antica compagine, poiché la cupola caduta derivava dalla ricostruzione
del XII secolo Le opere procedevano lentamente perché scarse erano le
elemosine che si riuscivano a raccogliere a questo scopo. Ad accrescere le
offerte intervenne un fatto miracoloso, già predetto da S.Carlo: la
guarigione di un'inferma; avvenuta un anno dopo la morte del santo e
attribuita all'immagine della Vergine esposta fuori della cappella di S.Sisto
verso la Vetra. Il prodigio, seguito da altri, attirò l'attenzione dei
milanesi sulla Basilica e le offerte si moltiplicarono. Il lavoro del Bassi
fu comunque assai difficile, oggetto di continue critiche e polemiche e
l'architetto morì prima di vedere la ricostruzione completa. Le opere furono
ultimate sotto Federico Borromeo, che fece erigere ai lati del cortile le
canoniche secondo i disegni di Fabio Mangone, o forse di Aurelio Trezzi.
La Basilica non aveva più la solenne semplicità architettonica ed il fascino
decorativo della costruzione paleocristiana e neppure l'ardimento e la
mistica espressione di quella romanica: ma la ricostruzione rappresentava con
grande dignità il gusto e la cultura del suo tempo e così, come ci è
arrivata, è una autentica e nobile opera d'arte. Nel XIX e XX secolo Milano si è sempre più sviluppata,
diventando prima centro industriale e poi terziario, inglobando nel proprio
territorio abitati e comuni limitrofi. La Basilica di S.Lorenzo sorge ormai
in zona centrale. La ricostruzione del '500 e del '600 non si concluse con
l'erezione del pronao; questo fu edificato senza tener conto dei disegni del
Bassi soltanto nel 1894 su progetto dell'ing.Cesare Nava: la composizione è
costituita da tre arcate intercalate da paraste ioniche ed ha il difetto di
ostacolare con la sua monumentalità la vista della retrostante mole del
complesso basilicale. Le catapecchie e le case sorte fra il cortile e le
famose 16 colonne - ultimo visibile avanzo imperiale - avevano finito per
isolare queste ultime dal complesso architettonico, esponendole a continue minacce
di demolizione per problemi di viabilità. Si vollero abbattere in occasione
dell'ingresso in Milano di Filippo II re di Spagna e solo l'opposizione
dell'allora governatore della città, Ferrante Gonzaga, ne impedì la
demolizione. Così pure Pietro Verri, alla fine del XVIII secolo dovette
lottare per la loro conservazione; e il pericolo si rinnovo nel 1830 durante
i lavori di riassetto del corso Ticinese. Infine all'inizio del secolo solo
l'intervento della Società Storica Lombarda fece prevalere il principio della
conservazione. Nel 1934 si diede inizio alla demolizione delle vecchie case
addossate alla Basilica e finalmente il colonnato si congiunse otticamente a
S.Lorenzo di cui forma l'atrio. La posa della linea tranviaria tornerà in
seguito a rompere, almeno parzialmente l'unità dello spazio. A conclusione dell'imponente opera di ristrutturazione della
zona, venne posta innanzi alla Basilica la statua di Costantino imperatore,
di cui peraltro lo scoppio del conflitto mondiale impedì l'inaugurazione. Le
bombe dirompenti dell'agosto 1943 e le vibrazioni provocate dal passaggio dei
tram costrinsero nel dopoguerra ad un gravoso e difficile lavoro di restauro
delle colonne. Le necessarie altre opere di consolidamento delle strutture
del complesso basilicale e di manutenzione sono tutt'oggi in corso. |
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