Domenica 14 Novembre

            VALSASSINA SCONOSCIUTA

 

Carlo, frequentatore curioso della Valsassina ci porta alla sua scoperta. Non tutta, ci Vorrebbe troppo, Ma un paio dei paesi più interessanti saranno il nucleo della nostra visita.

Programma di massima

Mezzi

Auto,  con suddivisione delle spese

Parteza – 9.00

Arrivo Taceno . 10.20

Pranzo . 13.00

Arrivo Parlasco – 14-00

Partenza da Parlasco . 16.30

Arrivo a Milano – 18.30 circa

 

Spesa prevista

Spese auto – Indicative 25 euro a/r

Pranzo – di base al sacco

    Posibilità trattorie a circa 12 euro

 

 

DUE PAESI “AFFRESCATI”  DELLA VALSASSINA

Si arriva all’inizio della Valsassina, evitando l’attraversamento di Lecco, utilizzando la nuova galleria stradale che parte da  Civate, e arriva a Ballabio.  Sulla destra si trova lo spaccio del caseificio Cademartori, al passo di Balisio un negozio di specialità gastronomiche locali che offre anche piatti caldi, tavoli e sedie.

Taceno

Procedendo fino quasi alla fine della valle si incontra Taceno (550 m). così descritto nella cinquecentesca Descritione della Valsassina di Paride Cattaneo Della Torre: “Nell’entrar di detta terra si passa una valle detta la Maladica et questa tal acqua si rivolge molte rote de molini et altri edificj” e aggiunge che “si pervien poi alla sua chiesa di novo ristorata, dedicata alla gloriosa Vergine Maria”, prima di elencare le principali famiglie del luogo e rimproverare i suoi abitanti che “hanno assai fertile territorio, ma per la loro dapochagine mal coltivato”.

Nel vecchio nucleo, e  in particolare lungo la via Vittorio Emanuele che lo attraversa in tutta la sua estensione, sono state realizzate una serie di opere rappresentative dei vecchi mestieri e delle attività commerciali insediate un tempo lungo la strada. Finestre sul passato che raccontano con il linguaggio figurativo gli antichi lavori. Anche qui il primo affresco ha un carattere didascalico: “una finestra sul passato” è il titolo dell’opera di Irene Colombo di Moggio che ha ripreso tre scorci del paese fotografati all’inizio del Novecento. Si incontrano poi “Vita nei campi” di Pavel Gutu, “Stare insieme” di Luigi Mantica valsassinese di Introbio, il fornaio e il ramaio di Tiziano Lucchesi, il casaro di Donato Frisia jr., il maniscalco di Eliana Pechenino e Erika Riehle, “Quattro chiacchiere in trattoria” di Paola Magini, “Ringraziamento” di Salvo Caramagno, “Quotidianità” della lecchese Rosalba Citera, “Emozioni e giochi d’altri tempi” di Franco Mora, “Frutti e colori della nostra valle” di Manuela Sabatini e il ciabattino di Rolando De Filippis.

Tornati nel  fondovalle si prende la strada panoramica che parte da Cortenova e arriva fino al Passo del Cainallo, sotto le Grigne, da dove si puuò scendere fino al lago di Como, ramo di Lecco.

 

Parlasco

Salendo verso il Cainallo si incontra  a quota 670 metri il comune di Parlasco (popolazione 135 abitanti). Qui risiedeva  Lasco, il bandito seicentesco della Valsassina, che di giorno faceva opere di carità e di notte andava in giro con i suoi bravi a rapinare e uccidere in tutta la zona. Ne ha scritto Antonio Balbiani in un famoso romanzo storico pubblicato a Milano nel 1881. Era Sigifredo Falsandri conte di Marmoro, ma nello stesso tempo Lasco il bandito.

Per ricordarlo il comune di Parlasco ha voluto decorare i muri delle case del paese con 14 affreschi     che ripercorrono alcuni momenti della vita di questo dottor Jekyll e mister Hyde. Il cartiglio che è parte integrante del primo affresco mette subito in guardia: “Lasco! Il buon signore! Lupo e agnello. Un’elemosina e un furto. Una messa e una coltellata.

Le parti di Dio e di Satana!”.

Il personaggio e le pagine del romanzo sono stati la fonte di ispirazione per le opere di Franco Mora di Viadana (Mantova), Manuela Sabatini valsassinese di Introbio, Eliana Pechenino di Cuneo, Donato Frisia jr, di Merate, Tiziano Lucchesi di Pisa, quattro alunni della scuola artistica di Trento con il professor Rolando De Filippis, Itala Gasparini di Milano, Aliona Bulicano ucraina ma residente a Piantedo (Sondrio), Paola Magini di Siena, Erika Rielhe di Torino, Okana Milovzorova ucraina ma residente a Fano nelle Marche, Irene Colombo valsassinese di Moggio, Salvo Caramagno di Catania e Pavel Gutu, ucraino ma residente a Sondrio.

Per la sua posizione di controllo su vari passi, Parlasco aveva diverse fortificazioni, tra cui  la Rocca di Marmoro, che proteggeva l'entrata nella valle dalla parte di Bellano, citata come dipendente da Primaluna nel 1368, e quella del "Portone", una porta anticamente edificata lungo la mulattiera per chiuderne l'accesso.

A Parlasco nacque l'illustre poeta e letterato Paolo Busi, detto il Parlaschino, che dopo aver frequentato Parigi per i suoi studi, fu professore a Como, e morì nel 1653. L'economia locale era prevalentemente agricola e si basava su piccole coltivazioni di cereali, ma soprattutto sullo sfruttamento di pascoli e boschi, che ancora oggi producono molte castagne e legna, e sull'allevamento bovino.

Proseguendo lungo la strada si può vedere il bellissimo panorama sul lago di Como, con Bellagio al centro. Più avanti si arriva al passo del Cainallo, punto di partenza per camminate sulle Grigne Per rientrare a Milano si può scendere da Perledo e da Varenna fino alla strada statale 36 o alla superstrada Lecco-Colico.

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