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Venerd́ 

2 Aprile 2010

 

   

   

 

 

 

 

 

 

 

 

India Centrale

di Silvia Galdi

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Questo viaggio rappresenta un’occasione unica per visitare i tre principali stati dell’India Centrale: l’Uttar Pradesh, il Madhya Pradesh e il Maharastra, troppo spesso lasciati ai margini dei classici circuiti turistici. Un’India che andremo a scoprire immersi nella realtà delle grandi strade sempre dense di una folla eterogenea e affascinante, con il nostro pulmino con autista.Un viaggio che non ammette distrazioni, per il quale è bene partire culturalmente ben preparati, dopo aver letto e riletto, affinché la comprensione di stili, genti e religioni sia facilitata e risulti come la verifica di un bagaglio di informazioni che abbiamo già acquisite. In volo a New Delhi, la capitale che comprende, entro il suo perimetro, vestigia delle sette precedenti capitali, con monumenti famosi quali il Forte Rosso, la Jama Mashid e il Qitab Minar. E partiamo per il lungo viaggio, che si concluderà a Mumbai (Bombay), verso Mathura, città santa con i caratteristici ghat che scendono al fiume, nel tempio di Janmbhoomi visiteremo le stanze dove nacque Krishna e Vrimbadam sede mondiale degli Arekrishna, poi Agra con l’immacolato Taj Mahal, il forte Rosso e la vicina Fatehpur Sikri. Proseguiamo per Gwalior , Sonajir e Orchha , per visitare palazzi e fortezze dei Gran Moghul e dei loro vassalli, vestigia delle invasioni musulmane, affiancati da templi indù e buddisti. Proseguiamo per Khajurao con i suoi templi tra i quali spicca il Laksmana, il tempio dell’amore, con i famosi altorilievi erotici e il favoloso Parasvanath, il più vasto dei tre templi jain. Continuiamo inerpicandoci su per gli altopiani centrali arriveremo quindi a Varanasi, apoteosi del nostro viaggio, sulle acque del sacro fiume Gange. Città considerata da sempre centro religioso ed intellettuale, sotto la protezione di Shiva che vi é venerato con fervore, accoglie migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte dell’India che vi giungono da vivi, per purificarsi scendendo le affollate scale dei ghat per la cerimonia dell’abluzione nel Gange, sia da morti, per la rituale cremazione e dispersione delle ceneri nell’acqua. Ci immergeremo nella folla dei pellegrini cercando di capire le speranze, la disperazione, l’anima di questa città unica al mondo.Visiteremo la vicina Sarnath , centro buddista dove il Buddha “ iniziò a girare la ruota del dharma ” e Jauntar, importante centro islamico. A Varanasi prenderemo un comodo treno notturno che ci porterà fino a Vidisha, dove ci verrà a riprendere il bus che avremo fatto partire in precedenza per consentirci di visitare Sanchi, citta monastica fondata dall’imperatore Ashoka, estremo baluardo del buddismo in India, con il Grande Stupa alto 16 metri con le quattro torana, porte monumentali, che danno accesso al monumento. Proseguiamo nel grande stato del Madhya Pradesh alla volta di Mandu “la città della gioia” con splendidi esempi di architettura “afghana”. Dopo una rapida sosta a Mahershwar, con il favoloso tempio Jain ed i laboratori di sete e i tranquilli ghat con i lavandai e a Omkareshwar sul fiume Narmada, proseguiamo verso il Maharastra per raggiungere Ajanta dove lungo le pareti rocciose del fiume Vaghora troviamo le grotte con templi e monasteri buddhisti che entrano in profondità nella montagna. Un luogo di grande fascino e di misticismo. Facendo base ad Aurangabad, raggiungiamo la vicina Ellora, addossata sul fianco della montagna, con templi, monasteri e grotte votive buddiste, induiste e jain. Il grande tempio di Kailasha, scavato nella roccia basaltica, al centro del complesso delle 34 grotte, è lungo 91 metri e rappresenta un compendio della mitologia indù con una rappresentazione simbolica del Monte Kailash. Non ci resta che percorrere l’ultima tappa, ancora con un treno notturno che ci permette di ottimizzare i tempi di visita, e che da Aurangabad ci porterà a Mumbai, la “porta dell’India”, dove più evidenti si fanno i contrasti della società indiana che qui appare con un volto moderno e tecnologico, ma che conserva le radici nelle tradizioni ancestrali della sua cultura. In volo lasciamo l’ India per rientrare in Italia.