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27 Novembre 2009 ore 18.30 Aula Magna del Liceo Scientifico "G.B. Grassi" Via P. S. Agostino, 8 - Latina |
Presentazione del libro "Roads" immagini ed appunti di viaggio ai bordi e lungo le strade del mondo di Stefano Giancola |
per contattare l'autore: |
tel . 349-2943189 | ||
e-mail: info@stefanogiancola.it | ||
sito web: www.stefanogiancola.it | ||
Edizioni "Il Levante" ISBN:978-88-95203-21-8 I edizione: ottobre 2009 Narrativa di viaggio e fotografie in bianco/nero Pagg. 132 Prezzo: 17 Euro |
Stefano
Giancola, nomade del suo tempo, affronta il viaggio con l’attenzione
delle cose importanti, quasi con l’obiettivo di farne un’esperienza
totale: né un frammento di emozione, né uno squarcio di immagine, né
uno stralcio di pensiero può andar perso. Il viaggio è concretizzato con
la tensione di una scrupolosa prova scientifica dove la razionalità detta
il rigore dell’osservazione e della trascrizione. L’idea di finito e
infinito regnano in lui in un’armoniosa simbiosi che Roads
scandisce pagina dopo pagina: una sorta di scannerizzazione di tutte le
visioni e di tutte le parole che il termine “strada” fa riemergere dal
vissuto dell’autore. La strada appunto. Questo è uno dei vocaboli che egli predilige maggiormente, fonte di segmentate sensazioni sin dall’età adolescenziale. Roads è un reportage di viaggi pensati, progettati e realizzati attraverso “strade” che dilatano lo spazio fino ai suoi significati più estremi. Il lettore ne ripercorre i chilometri insieme all’autore, le immagini a consolidarne il ricordo, quasi queste volessero sancire la veridicità delle parole, di quei segni della mente trascritti “lungo e ai suoi bordi”. Dagli
Stati Uniti al Perù per la Bolivia, il Cile e la Tierra Del Fuego,
i chilometri vengono macinati tra silenzi e rumori assordanti di pensieri.
Strade interminabili, asfaltate, sterrate o sabbiose ma comunque
indispensabili per arrivare e ripartire. Dall’Australia in Cina per la
Mongolia e l’India del nord tra colori di pareti di roccia e profondità
del cielo da custodire bene in qualche scorcio di memoria. Dall’Africa
della Namibia all’Eritrea, per l’Egitto e il Sahara Algerino, dove le
direzioni sono peculiari per tenere stretti i contatti tra le realtà
esterne percorribili e quelle interiori da riconoscere, realtà che l’io
percepisce per poi affidarle al bagaglio degli sguardi che restano. Distanze
affrontate con altrettante partenze, in tempi differenti che nell’opera
sembrano essere tratti da un unico esperimento, pieno di sfaccettature, di
complessità e semplicità, di osservazioni mai scontate. E’ una
immersione intima nel sentire e nei racconti dell’autore, racconti che a
tratti assumono i connotati di brevi saggi spontanei sull’essenza più
profonda di quel contenitore di umanità che la strada è. Attimi fissati
lungo distese sconfinate dove l’arrivo non è la destinazione finale.
E’ nel mentre, è nell’andare che si lascia libera l’anima del
nomade, libera da “…determinazioni
temporali o incomprensibili posizionamenti spaziali”.
Così,
è il senso dello spostamento, è la distanza vissuta che Roads ci
regala. Uno spostamento che spesso trascende la fisicità del moto. Nel
precario equilibrio fra il desiderio di sondare schegge di mondo e
l’appartenenza a riti senza scelta, i percorsi di Roads si
dipanano inesorabili in ulteriori lontananze. Andare, tornare, per poi
ripartire. Perché l’idea di un “altro luogo” possa ancora
alimentare il viaggio per esperienze indiscutibili di vita. |